ambientalisti palazzo lascaris

Ambientalisti fermati di fronte Palazzo Lascaris

Gli ambientalisti di Extincion Rebellion fermati a Palazzo. A inizio legislatura i giovani di Fridays for Future avevano lasciato l’Aula del Consiglio regionale per protesta. Oggi, gli attivisti di Extinction Rebellion hanno organizzato un presidio pacifico e pittoresco all’ingresso di Palazzo Lascaris rischiando di essere allontanati. Solo dopo un intervento di mediazione, cui abbiamo preso parte anche noi, si è evitato che venissero cacciati. Appare sempre più chiaro che l’ambiente e la lotta al riscaldamento globale non stiano in cima alle priorità di questa amministrazione di centrodestra.

Anni fallimentari della Regione sull’ambiente

I giovani attivisti si sono dati appuntamento quest’oggi per ricordare alla regione Piemonte di cambiare rotta dopo un due anni fallimentari segnati da provvedimenti anti ecologici come l’eliski selvaggio e da un’agenda politica all’insegna di uno sviluppo economico insostenibile: meno vincoli per l’edilizia, il mito del TAV, più consumo di suolo. Politiche scellerate che hanno contribuiscono a distruggere l’ambiente, depredare il territorio e le montagne e peggiorare la qualità dell’aria.

Noi dalla parte di Extincion Rebellion

Il Movimento 4 Ottobre sta dalla parte degli attivisti senza alcun indugio: il nostro impegno costante, il programma che avevamo redatto per la lista Torino Verde e l’attività legislativa che ne deriva ne sono la prova. Il tempo sta scadendo, non si possono più rimandare scelte drastiche.

Francesca Frediani, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte

Giorgio Bertola, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte

FREDIANI (M4O): NUOVA CRISI LAVORATORI OLISISTEM – NUMERO BLU. VIGILEREMO PER VERIFICARE BUONA RIUSCITA DEL CONFRONTO CON LA PROPRIETA’

Da anni seguiamo la vicenda Olisistem Start / Innovaway ed abbiamo denunciato più volte i comportamenti scorretti della dirigenza e la poca trasparenza di fusioni ed acquisizioni societarie, chiedendo a suo tempo la convocazione di un tavolo fra i vertici della proprietà e il Ministero dello Sviluppo Economico.

Oggi abbiamo nuovamente partecipato alla protesta dei lavoratori subentrati in “Numero Blu” ma sempre impiegati sulla commessa di Banca Intesa San Paolo per la gestione dei servizi legati all’Internet Banking. I lavoratori, auditi a Palazzo Lascaris, chiedono urgentemente un incontro con i vertici aziendali per discutere di garanzie occupazionali e del mancato rispetto degli accordi sindacali sul mantenimento dell’attuale sede di Settimo Torinese.

Per poter sottostare ai contratti dei committenti molte aziende scelgono di speculare sui lavoratori, calpestandone dignità e diritti. Su questa nuova crisi, ampiamente preannunciata visti i preoccupanti precedenti subiti dai lavoratori, occorre accendere presto i riflettori.
Noi, nel frattempo, vigileremo affinché il tavolo di discussione promesso oggi dalle istituzioni piemontesi possa garantire ai lavoratori un confronto diretto e propositivo con la proprietà.

L’inceneritore di Cavaglià (BI) non si deve fare. Ci schieriamo senza indugi con i 29 comuni che hanno sottoscritto e inviato una lettera al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e all’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati per esprimere e motivare la loro netta contrarietà alla costruzione del nuovo inceneritore.

Il progetto della società A2A, come evidenziato nella lettera, prevede due camini che propagheranno i fumi dell’incenerimento su un raggio di almeno 30 chilometri, con inevitabili ripercussioni sulla salute pubblica e sulle attività agricole del territorio.

Desta particolare attenzione la zona della Valledora, area su cui grava già un alto rischio ambientale a causa dello stoccaggio dei rifiuti delle ex cave. Non si infierisca su questo territorio!

La Giunta regionale dovrebbe essere consapevole che gli inceneritori non rappresentano più da tempo la soluzione adatta a risolvere le questioni ambientali e di gestione dei rifiuti. Lo ha ribadito a più riprese l’Europa che ha confermato ufficialmente che impianti di incenerimento, discariche e altre strutture per lo smaltimento di rifiuti indifferenziati, non potranno più essere sostenuti né con il Fondo europeo di sviluppo regionale né con il Fondo di coesione .

Sul capitolo rifiuti i fondi europei andranno infatti erogati ai livelli superiori della gerarchia, inclusi riciclo e compostaggio e azioni intese alla riduzione e al riuso. Una svolta epocale che maggioranza di destra e Giunta Cirio sembrano non aver appreso appieno.

Giorgio Bertola, Consigliere regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte

Giorgio Bertola

eliski approvato montagna

Approvato Eliski selvaggio

Approvato l’Eliski selvaggio in montagna. Mentre il mondo si domanda come risolvere la crisi climatica e l’emergenza sanitaria, la maggioranza di destra in regione convoglia tutte le proprie energie per approvare la proposta di legge 66 del consigliere leghista Valter Marin sulla sicurezza degli sport montani e con essa l’eliski selvaggio.

L’eliski è una pratica elitaria e insostenibile, un vero e proprio accanimento contro il nostro patrimonio montano che verrà consumato anche nei giorni festivi, nelle aree protette e in quelle della Rete Natura 2000.

Il divertimento di pochi. La distruzione dell’ambiente

L’uso degli elicotteri in quota per consentire lo svago di pochi ricchi, con conseguenti effetti negativi a livello faunistico e di inquinamento acustico, rischia anche di intralciare la promozione di un turismo lento e sostenibile con grandi potenzialità di sviluppo.

Alla base di questa proposta di legge a cui abbiamo dato convintamente il nostro voto contrario c’è quindi un’idea predatoria della montagna che non ci appartiene e contro la quale ci opporremo sempre ed in ogni sede.

Il nostro contribuito per limitare l’Eliski selvaggio

Grazie al nostro lavoro in commissione la pratica dell’eliski sarà tuttavia limitata alle località dove sono già presenti impianti di risalita: una piccola vittoria che attenuerà solo in parte gli effetti negativi della legge leghista.

Controversa anche la possibilità di utilizzare i veivoli per per portare a valle le carcasse dei cervi cacciati in quota: un regalo alla lobby venatoria che poteva essere evitato.

Giunta Cirio e priorità del Piemonte

Giunta Cirio e maggioranza di destra ora farebbero bene ad occuparsi delle vere priorità del Piemonte come il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, le liste d’attesa infinite, la tutela dei posti di lavoro, i pendolari e la lotta all’inquinamento. Non certo l’eliski.

Giorgio Bertola, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte

Francesca Frediani, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte