L’audizione dei rappresentanti dell’Associazione Familiari Vittime dell’Amianto di Casale Monferrato che si è tenuta oggi in Commissione Sanità ha messo in luce l’atteggiamento inerte della Giunta Cirio di fronte ad un tema tanto delicato e importante.

Abbiamo già rilevato, durante il confronto in Commissione sul bilancio previsionale, l’assenza di fondi per le bonifiche dei privati e proposto un emendamento che sarà discusso in l’Aula affinché si possano reperire le risorse adeguate per metterle in atto.

L’altro tema centrale del dibattito odierno sono le risorse destinate alla ricerca e alla cura. I tragici eventi che hanno segnato la storia del Piemonte devono rappresentare un’occasione di presa di coscienza ed impulso all’azione. Servono più risorse per alimentare una ricerca innovativa e moderna, favorendo i nuovi metodi che non prevedono l’utilizzo di sperimentazione animale, come previsto dalla normativa regionale.

Occorre dare seguito ai progetti di ricerca attualmente sospesi per mancanza di un coordinatore scientifico e potenziare l’assistenza sanitaria sul territorio, senza farsi distrarre da annunci buoni solo per le campagne elettorali, come quelli del senatore Leghista Molinari in merito all’ipotesi, al momento totalmente priva di qualsiasi concretezza, di costruire un IRCCS (Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico).

Ricordiamo inoltre che il rischio mesotelioma è associato anche alla presenza di amianto in natura: le istituzioni, soprattutto quelle piemontesi, dovrebbero pertanto prestare la massima attenzione ad ogni opera che preveda interventi di scavo nelle aree montane, soprattutto laddove si è perfettamente consapevoli del rischio di incontrare il materiale o dove addirittura ciò sia già avvenuto, come nel cantiere del Terzo Valico, proprio nella stessa provincia di Alessandria.

La storia ci ha già insegnato e continua ad insegnarci, con una dura lezione, che la salute non può mai essere in secondo piano rispetto al profitto.