BANDO DI GARA DESERTO PER LA CITTÀ DELLA SALUTE DI NOVARA CERTIFICA IL FALLIMENTO DI CIRIO E ICARDI E GETTA UN’ULTERIORE OMBRA SULLA PROCEDURA DEL PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO

Francesca Frediani, Consigliere regionale Unione Popolare Piemonte

L’ennesimo bando di gara andato deserto per la Città della Salute di Novara certifica il fallimento di Cirio e Icardi e di tutte le politiche di edilizia sanitaria regolate attorno al partenariato pubblico privato. E’ evidente che questa amministrazione non sia in grado di gestire un appalto così complesso.
Lo abbiamo ribadito a più riprese, la proposta di PPP non è sostenibile in relazione ai ricavi dell’Azienda Ospedaliera. Per questa ragione crediamo che anche Novara dovrebbe adottare, come è accaduto in ASLCN1, una delibera con la quale si dichiara che “la Proposta non ha i profili tecnici ed economico-finanziari per essere accolta”.

Il fallimento ha comunque radici più antiche: furono Chiamparino e il centrosinistra a scegliere di costruire ospedali con fondi privati per la sanità pubblica. Ora, a quanto ci è noto, il giro d’affari che ruota attorno ai soggetti privati gira intorno ai 1.5 miliardi di euro. Un business che piace a destra e a sinistra e che segue le logiche del profitto, non del bene comune.
I piani di edilizia sanitaria in PPP sono quindi incompatibili con il mantenimento del sistema sanitario pubblico. Anche a Torino la stazione appaltante ha gettato la spugna e Regione Piemonte insieme al Comune di Torino, dopo quasi 5 cinque anni, hanno chiesto al Governo centrale la nomina di un Commissario straordinario incaricato di portare a termine la gara per la Città della Salute.
Ora, di fronte a fatti certi, chiediamo alle forze politiche di opposizione di aprire un tavolo tecnico per addivenire a concrete proposte che affrontino la tematica dell’edilizia sanitaria con grande tempestività per aprire una nuova stagione politica con al centro l’obiettivo di salvare la sanità pubblica.