🏨 Oggi abbiamo portato all’attenzione dell’Aula il tema della mancanza di medici di base e di pediatri nelle aree montane, trovando ampia e trasversale convergenza su una nostra proposta che è stata approvata e sottoscritta da tutto il Consiglio regionale.

L’atto, collegato al Disegno di Legge sull’Assestamento di Bilancio, impegna la Giunta a proseguire il confronto con il Governo per trovare coperture adeguate ed individuare forme contrattuali integrative qualora gli strumenti messi in campo non risultassero sufficienti a garantire la presenza di medici e dei pediatri nelle aree montane e più marginali della regione.

Come emerso in maniera inequivocabile durante la pandemia, in tutta Italia, il problema del reperimento dei medici di base e dei pediatri è reso ancora più accentuato nelle aree montane, dove non esiste più un medico di Medicina Generale. A tale difficoltà si aggiunge quella di reperire i medici per il servizio di guardia medica e notturna, tanto che, in molte occasioni, tale servizio viene sospeso senza l’indicazione della durata.

Grazie all’approvazione di questo ordine del giorno ci auguriamo di poter assicurare a tutti i cittadini piemontesi la fruizione di un servizio fondamentale a garanzia del proprio benessere e della propria salute.

Francesca Frediani

Francesca Frediani


Servono più garanzie e un maggiore impegno per assistere le famiglie con figli autistici e affetti da disturbi del neurosviluppo: è ciò che è emerso oggi dall’audizione dell’Associazione valsusina Cuori Blu Autismo che si occupa di dare sostegno e trovare soluzioni ai problemi delle famiglie.
L’associazione lamenta la difficoltà a reperire informazioni e ad interfacciarsi con tutti gli enti competenti, trovandosi poi di fronte a percorsi di terapia insufficienti o inadeguati, soprattutto per la fascia 0-5 che è la più ricettiva e che, se seguita adeguatamente, garantirebbe una maggiore probabilità di benessere futuro per le famiglie e i minori coinvolti.
Il setting in cui avvengono gli incontri con le famiglie, di competenza dei Consorzi, non è adeguato e spesso consiste in stanzini ricavati in spazi di recupero, con mobilio scarno e senza adeguati stimoli.


A fronte di numerose segnalazioni ricevute nell’ultimo periodo, quindi, abbiamo chiesto un’audizione del consorzio CONISA che opera in Val di Susa e che è l’unico, secondo quanto riferito nell’incontro odierno, a chiedere una compartecipazione economica alle famiglie.
Manca quindi percorso di presa in carico chiaro delle famiglie che si trovano ad affrontare questi disturbi, lasciate a loro stesse e al loro spirito di iniziativa nel lottare contro un sistema farraginoso, lacunoso e restio a fornire informazioni.
Preoccupa inoltre il racconto di chi si è visto negare il diritto di beneficiare dell’assegno per i caregiver: a quanto pare in Val Susa molte famiglie hanno presentato domanda, ma, una volta inserite in graduatoria, non hanno più ricevuto notizie.
Continueremo a tenere alta l’attenzione sul tema e faremo il massimo per quanto ci è possibile per fornire risposte esaurienti e il miglior sostegno possibile a tutte le famiglie che ne hanno bisogno.

Francesca Frediani

La nomina di Antonio Rinaudo nell’Osservatorio TAV è fortemente inopportuna. Una vera e propria provocazione verso i cittadini che in questi anni hanno assistito alla devastazione del territorio e subito la dura repressione messa in atto dalla magistratura torinese. Gli abitanti della Val di Susa non possono tollerare ulteriormente l’imposizione di un luogo di confronto privo di qualsiasi credibilità.Un luogo in cui si pianifica il continuo ricatto delle compensazioni offerte per realizzare opere dovute.

Cirio riveda la sua decisione, si chiuda l’Osservatorio e si ponga a fine alla follia di voler realizzare a tutti i costi un’opera inutile e devestante, in un momento di grave crisi economica e politica, sull’orlo di una catastrofe climatica e con l’urgenza di ben altre priorità per tutto il Paese.

Francesca Frediani