Cava di Caselette, le risposte della Giunta non sciolgono i nostri dubbi
Francesca Frediani, Consigliere regionale M4O Unione Popolare Piemonte
Le risposte ottenute oggi in aula in merito all’iter autorizzativo che ha portato all’approvazione dell’attività presso la cava di Caselette per la Società Cave Druento srl non ci convincono e non ci soddisfano.
Stiamo parlando di un sito, un meraviglioso e fertile prato per la precisione, ricompreso nel “Tenimento di Sant’Antonio di Ranverso”, sottoposto a vincolo ai sensi del D.lgs 42/2004 a seguito della DGR 37-227 del 4 agosto 2014 con la quale è stato dichiarato di notevole interesse pubblico.
Il vincolo vieta espressamente sia le nuove attività estrattive sia l’utilizzo del sito come discarica.
Secondo la risposta ad una precedente interrogazione, l’attività nel sito non è mai stata avviata dal precedente titolare, il che rende piuttosto incomprensibile il passaggio, con deroga al vincolo di tutela, da una società all’altra in virtù del “completamento di lavori già previsti dal progetto autorizzato”.
In riferimento a questo aspetto, la Giunta ha oggi rivelato di aver effettuato un sopralluogo nel mese di agosto 2022, dal quale sarebbe emerso che erano iniziati i lavori di preparazione alla coltivazione. Ma il sopralluogo sarebbe comunque avvenuto successivamente al subingresso nella titolarità della cava.
I numerosi aspetti poco chiari, oltre all’indignazione per quello che riteniamo un vero e proprio crimine ambientale, ci portano ad approfondire ulteriormente le ricerche e valutare successive azioni con ogni strumento disponibile.