LA PASSEGGIATA INFORMATIVA ALLA CAVA DI CASELETTE SVELA UNA FERITA TERRIBILE PER IL NOSTRO TERRITORIO,
Francesca Frediani, Consigliere regionale M4O Unione Popolare Piemonte
Ho letto il comunicato dei tre sindaci ed esponenti dell’Unione Montana in riferimento alla cava di Caselette e devo ammettere che mi suscita qualche perplessità. Prima di tutto, non vedo cenno rispetto al subingresso nell’autorizzazione alla coltivazione del giacimento di sabbia e ghiaia della cava da parte della Società CAVE DRUENTO S.r.l., che subentra alle Società ALLARA S.p.A. e SACCONA S.n.c.: Un passaggio cruciale, che ha consentito il passaggio della deroga alla tutela ambientale del sito (parte del tenimento di Sant’Antonio di Ranverso), pur non essendo l’attività ancora iniziata, almeno secondo quanto risulta dagli atti in nostro possesso e da un’interrogazione discussa nella scorsa legislatura in Consiglio Regionale. Ho recentemente presentato un’altra interrogazione in merito, senza ricevere una risposta esauriente dalla Giunta su questi aspetti. Credo che un amministratore locale, mi riferisco in particolare al sindaco di Caselette, abbia tutti gli strumenti e le informazioni per chiarire l’iter autorizzativo e le decisioni prese in questi anni. In secondo luogo, ma si tratta di un aspetto per nulla secondario, una simile devastazione di un terreno agricolo, di un meraviglioso prato, dovrebbe incontrare l’assoluta contrarietà di chi desidera tutelare il territorio e il paesaggio, non un distinguo rispetto al tipo di materiale che verrà portato in loco.
La passeggiata informativa organizzata dai comitati no TAV svoltasi sabato scorso, cui ho partecipato per prendere atto della situazione, ha consentito a tutti di vedere con i propri occhi l’impatto terrificante dei lavori nella piana di fronte all’abitato di Milanere e Drubiaglio. La polvere e il traffico di camion sono i regali che la lobby del TAV, con tutte le sue diverse ramificazioni, porta in dono a questo territorio: vogliamo davvero rassegnarci a questa realtà?
Infine, ho ricevuto testimonianza fotografica della presenza all’interno della cava di un deposito di materiale inerte composto da frammenti di mattoni e asfalto. Materiale che non dovrebbero trovarsi lì. Su questo aspetto è mio preciso dovere chiedere un immediato intervento da parte della Regione e degli enti deputati al controllo.
Francesca Frediani, Consigliere regionale Unione Popolare Piemonte
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