L’inceneritore di Cavaglià è un progetto sbagliato e il territorio della Valledora ha già pagato dazio
L’inceneritore di Cavaglià è un progetto sbagliato che non vuole nessuno e il territorio della Valledora ha già pagato dazio nel passato, martoriato da cave e discariche.
Questo è in sintesi ciò che è emerso questa mattina durante il sopralluogo della Commissione regionale ambiente presso i comuni interessati al nuovo impianto di incenerimento della A2A che la Giunta di centrodestra caldeggia da tempo.
I sindaci, i presidenti delle province di Biella e Vercelli e i rappresentanti del comitato Valledora, ci hanno accompagnato a visitare un territorio ricco di potenziale turistico ma stanco e martoriato da scelte politiche sbagliate che non può più permettersi un ulteriore sfregio con un impianto di incenerimento da 287 mila tonnellate di rifiuti l’anno che non produrrebbe neanche calore. Altro che “termovalorizzatore”!
Lotteremo ancora al fianco dei comitati e degli enti locali che si oppongono a questo scempio perché è tempo di invertire la rotta. Valledora non ha ottenuto alcun beneficio economico ed ambientale dalle concessioni fatte nel passato, permettendo che il proprio territorio fosse sede di discariche che ancora oggi inquinano le falde acquifere del territorio.
Gli stessi tecnici incaricati dai comitati hanno ribadito su un documento molto approfondito che il progetto della A2A è “irricevibile”. Noi crediamo da tempo, sostenuti dalle più recenti ricerche scientifiche, che l’incenerimento non possa più rappresentare una modalità sostenibile ed efficiente di gestione dei rifiuti.
No a nuovi impianti di incenerimento né a Cavaglià né altrove!
Giorgio Bertola, Consigliere regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte
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