POCO RASSICURATI DA SITAF CHE MONITORA I DATI DELL’IMPATTO SULL’AMBIENTE A SEGUITO DELLA CHIUSURA DEL TRAFORO DEL BIANCO. DUBBI ANCHE SU COME CONSULTARE TALI DATI
Francesca Frediani
POCO RASSICURATI DA SITAF CHE MONITORA I DATI DELL’IMPATTO SULL’AMBIENTE A SEGUITO DELLA CHIUSURA DEL TRAFORO DEL BIANCO. DUBBI ANCHE SU COME CONSULTARE TALI DATI
Ieri in Aula di Consiglio abbiamo interrogato la Giunta regionale su come intenda monitorare i dati dell’impatto sull’ambiente a seguito della chiusura del traforo del Monte Bianco e non ci rassicura che sia SITAF a compierli con proprie strumentazioni. La disponibilità di ARPA a valutare il metodo ed analizzare i dati per verificarne la coerenza con quelli rilevati dal sistema regionale ci sembra un impegno troppo debole e poco definito.
Gran parte della misurazione “bianco ambientale” è stata effettuata nei mesi di agosto e settembre, quando il traffico non è ancora così intenso come nei mesi successivi, inoltre, non è chiaro neanche come i dati relativi alle misurazioni saranno resi disponibili ai cittadini.
L’Assessore Marnati non ha poi fatto riferimento a come verranno monitorati gli effetti dell’aumento del traffico sulla salute della popolazione che vive sul territorio. Dalla risposta abbiamo infatti appreso che l’ASL non è stata in alcun modo coinvolta nella discussione.
Appare, infine, insensata l’ipotesi di utilizzare le statali come viabilità alternativa, creando disagi alla popolazione, già duramente provata da mesi di cantieri sulla A32, oltre che dall’aumento dei camion che movimentano terra in entrata e uscita del cantiere di San Didero per il TAV.
Non vogliamo rassegnarci a veder trasformare il nostro territorio in un luogo invivibile, dove la salute nostra, dei nostri figli e dei soggetti fragili è considerata un bene sacrificabile nel nome di uno sviluppo che non ha nessun rispetto per l’ambiente.
Francesca Frediani, Consigliere regionale Unione Popolare Piemonte