Violenza sulle donne, subito le azioni concrete
Violenza sulle donne e azioni concrete. La giornata internazionale contro la #violenzasulledonne ci porta a riflettere su un fenomeno che continua a destare grande preoccupazione. I numeri, i dati e le testimonianze raccontati durante il Consiglio aperto indicano la necessità di azioni concrete per evitare nuove violenze e nuove vittime.
È evidente che nel meccanismo per il contrasto alla violenza di genere c’è qualcosa che non funziona appieno: nonostante i centri antiviolenza, le case rifugio e tutte le strutture presenti nei territori, la cronaca continua a riportarci quotidianamente casi di violenza.
Forse perché spesso la donna che subisce violenza, anche dopo la denuncia, è costretta a fuggire dal proprio carnefice ed a nascondersi?
Violenza in famiglia. La vicenda di Alex
Non bisogna dimenticare poi i figli che si trovano a vivere e subire un clima familiare carico di aggressività e diventano vittime a loro volta di violenza assistita, quando non proprio vittime di atti estremi. Infatti in questi contesti critici la situazione può degenerare e sfociare in tragedie.
La vicenda giudiziaria di Alex, che arrivato al punto di uccidere il padre violento e oggi assolto perché il fatto non costituisce reato, è la drammatica testimonianza del livello di disperazione e dell’impossibilità di vedere vie d’uscita che si può sperimentare. L’augurio è che Alex e la sua famiglia possano ritrovare serenità dopo questa tragedia.
La violenza e le donne nelle carceri
C’è poi un altro aspetto da considerare: non intervenire sui detenuti condannati per reati di stalking e violenza sulle donne è, come sostiene il garante dei detenuti Bruno Mellano “il vero fallimento delle istituzioni”.
Per prevenire la degenerazione dei reati meno gravi in reati più gravi è necessaria la presa in carico dei detenuti da parte della sanità regionale per evitare recidive e iniziare un percorso di riabilitazione, anche psicologica.
Così come negare l’ascolto tra le mura carcerarie alle detenute che spesso hanno vissuto in contesti di violenza cui rischiano di tornare una volta terminata la pena.
Occorre pertanto ripensare alla riapertura dello sportello anti violenza, per consentire alle donne di essere realmente libere una volta fuori evitando di ritrovarsi nuovamente a convivere con il loro carnefice.
Attività pianificate per il contrasto alla violenza sulle donne
Se non ci impegniamo da subito con azioni concrete, attraverso la predisposizione e il finanziamento di attività pianificare e coordinate , giornate come questa continueranno ad avere solo una valenza simbolica, senza contribuire a risolvere il problema.