Lo stop al progetto di sviluppo di un nuovo #inceneritore a Cavaglià è una vittoria dei cittadini e dei comitati che in questi anni si sono battuti per preservare un territorio già martoriato da un nuovo scempio ambientale.
Il passo indietro di A2A non deve tuttavia indurci a cantare vittoria.
La Giunta regionale non ha certo accantonato l’idea di dotare il #Piemonte di un nuovo impianto di incenerimento e la stessa azienda lombarda ha lasciato trapelare l’intenzione di presentare presto nuovi progetti.
Noi ci opporremo in ogni sede: la nostra regione non ha bisogno di raddoppiare l’incenerimento al Gerbido né di nuovi nuovi impianti come quello ipotizzato a Novi Ligure.
Se Marnati e l’amministrazione di destra che guida il Piemonte intendono procedere dovranno nuovamente vedersela con chi, dati alla mano, si opporrà drasticamente.
Quella dell’incenerimento dei rifiuti è una pratica insostenibile, poco redditizia e messa in profonda crisi dagli obiettivi della strategia sulla Economia Circolare, attualmente in discussione a livello europeo.
Il raddoppio delle emissioni di CO2 fossile degli impianti di incenerimento è passato inosservato e non affrontato per decenni e gli inceneritori, come noto da anni alla comunità scientifica, producono a loro volta #rifiuti speciali pericolosi e generano emissioni inquinanti di polveri sottili PM 2.5, di diossina e metalli pesanti che si concentrano nell’aria, nel terreno e nelle acque.
Lo ripetiamo da anni e lo vogliamo ribadire anche oggi: l’unica gestione sostenibile ed efficiente dei rifiuti è quella delle tre “R”: riduzione, riciclo e riuso.