Ci risiamo. Anche oggi la lobby venatoria ha dettato la linea politica di questo consesso.
Per Lega e centrodestra la peste suina la si può affrontare solo con una doppietta in mano, a colpi di pallettoni.
Oggi, durante il Consiglio regionale aperto, dovevano emergere gli strumenti e le soluzioni più adeguate per contrastare l’epidemia di peste suina, una malattia infettiva altamente contagiosa che colpisce i suini domestici e selvatici, ma sin dall’intervento del presidente Cirio il dibattito si è focalizzato sulla caccia e sull’abbattimento dei cinghiali come unica strategia vincente.
Il presidente del gruppo Lega, Alberto Preioni esordisce addirittura affermando che la “la Lega sta con il mondo venatorio”.
Eppure l’EFSA, l’agenzia governativa europea per la sicurezza alimentare, ha affermato che nella letteratura scientifica non esiste alcuno studio che affermi come l’aumento dell’attività venatoria concentrata su una specie possa contenerne la diffusione.
La verità è che anche questa epidemia rappresenta l’ennesimo caso di un virus che si diffonde a causa di perturbazioni dell’uomo sugli ecosistemi.
Siamo vicini al mondo degli allevatori e degli agricoltori ma la questione si può affrontare solo se scevra dalle contaminazioni della lobby venatoria, con piglio scientifico.
Per quanto ci riguarda il contenimento delle specie deve essere affrontato con attività di tipo pubblicistico, con personale pubblico adeguatamente formato.
Giorgio Bertola
Francesca Frediani