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Legge pro slot impugnata Governo

La legge pro slot voluta dalla Lega rischia di essere impugnata dal Governo.

Oltre il danno la beffa. La (pessima) legge pro slot della Giunta Regionale del Piemonte dovrà essere ridiscussa in aula come richiesto dal Ministero dell’Interno. Maggioranza e opposizioni saranno chiamate nuovamente a discutere un testo, nella parte che riguarda gli strumenti di contrasto alle infiltrazioni mafiose e le competenze dei sindaci, la cui approvazione aveva già paralizzato il Consiglio Regionale per intere settimane.

Falle nel DDL, maggioranza sorda

Eppure Cirio era perfettamente al corrente delle falle del DDL presentato dall’assessore leghista Fabrizio Ricca. Questa vicenda continua a restituirci l’immagine di una maggioranza sorda, incompetente e irresponsabile che ha mosso mari e monti pur di abrogare l’ottima legge 9 del 2016 a contrasto del gioco d’azzardo patologico per saldare il debito elettorale con la lobby del gioco.

Riprendiamo la battaglia

Ora la modifica verrà inserita nella legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale del 2021 per evitare che il Governo impugni la legge perché i tempi sono abbastanza ristretti. Ora la battaglia riprende per modificare ciò che per noi rimane inaccettabile, a partire dall’articolo che permette di reinstallare le macchinette da gioco nei locali che le avevano prima dell’entrata in vigore legge 9 del 2016, senza rispettare nessun distanziometro.

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Azzardo, Ddl Lega approvato. Una grande battaglia persa

Azzardo, Approvato il Ddl della Lega che riporterà il far west in Piemonte. Oggi è stata persa una importante battaglia in Consiglio regionale, l’hanno persa tutti i piemontesi, la battaglia contro il gioco d’azzardo patologico.

La Lega non ascolta e gioca con la salute dei cittadini

La Lega non ha sentito ragioni.
Le associazioni del Terzo Settore, quelle religiose, gli ordini dei medici, degli psicologi, degli assistenti sociali, gli Istituti di ricerca, i sindaci, la Guardia di Finanza, le associazioni antimafia, tutti hanno detto una sola cosa: fermatevi!
Ma la Lega ha tirato dritto su salute e risparmi dei cittadini e per saldare il debito elettorale con le lobby del gioco ha riportato in Piemonte il Far West delle slot.

Il pericolo Ddl della Lega

La nuova legge non regolamenta il gioco d’azzardo, di fatto dà la possibilità di ripristinare le macchinette infernali dove erano presenti prima del 2016 senza dover rispettare le distanze dai luoghi sensibili.

Non solo l’attuale Ddl toglie potere ai sindaci sulle restrizioni degli orari e mette a rischio di infiltrazione mafiosa il tessuto economico.

Tutto questo quando il mondo intero sta affrontando una crisi senza precedenti: la pandemia e la crisi economica hanno aumentato le vulnerabilità sociali.

Tutto questo porta a sottoporre i cittadini più fragili alla continua tentazione di quella che è stata definita una “droga pesante”. Questo potrebbe innescare una vera e propria bomba sociale.

Questa partita è persa, ma non finisce qui.


La legge presenta molte illegittimità e verrà impugnata dalla Corte Costituzionale.

Noi non ci fermiamo qua, anche la nostra battaglia in Consiglio contro l’illegalità e il gioco d’azzardo patologico, continua

Siamo senza parole.
Non ci sono precedenti nella storia del Consiglio: la Lega tira dritto e con il silenzio complice di Cirio, stravolge regole e buon senso, calpestando i diritti delle minoranze e di tutti i cittadini, che mettono la salute al primo posto.

Non lascia spazio alla discussione e al confronto e impone l’uso di uno strumento del regolamento che spazza via il muro degli emendamenti posto dalle opposizioni a contenimento dell’azione distruttiva della maggioranza.

L’assessore Ricca abbia però il coraggio di dire davanti a tutti i piemontesi il perché dell’urgenza di approvare una legge a cui è contrario il mondo delle associazioni del terzo settore, delle associazioni antimafia, degli ordini professionali sanitari, dei sindaci e degli enti di ricerca e studio dei fenomeni sociali. Una legge su cui pesano forti elementi di illegittimità, che sarà presto impugnata.

In un momento storico delicato, in cui la pandemia ha reso le povertà ancora più fragili ed aumentato la vulnerabilità sociale, il partito di Salvini vuole riportare le slot machine ad ogni angolo di strada, nei bar, nelle tabaccherie e nelle sale slot.
Le fratture che la Lega sta aprendo con il mondo fuori, con la Giunta, con le opposizioni, con la maggioranza, sono preoccupanti segnali di cedimento, che confermano l’incapacità di governare.

Giorgio Bertola, consigliere regionale M4O Piemonte

azzardo pericolo salute

L’Aula di Consiglio è impegnata anche oggi nell’esame del disegno di legge presentato dalla Giunta sul tema del gioco d’azzardo.
Un disegno di legge che ha ricevuto diverse critiche, perché distrugge la legge attuale a contrasto della dipendenza patologica dal gioco d’azzardo, nelle misure che più efficacemente hanno portato a risultati importanti. Il presidente Cirio intervenga e fermi lo scempio della Lega.

Cirio intervenga a tutela della salute dei piemontesi

Come può il presidente di una regione ignorare il grido di allarme di sindaci e associazioni, enti e ordini professionali, che si occupano di gioco d’azzardo patologico?
Come può Cirio permettere che ritornino le slot machine ad ogni angolo di strada del Piemonte e lasciare i cittadini che lui amministra in balia di quella che è stata definita “una droga pesante”, per il rischio e la gravità della dipendenza?

Lo stesso Ires, l’ente di ricerca della Regione, ha mostrato i dati della riduzione delle perdite e dei volumi di gioco ottenuta grazie all’entrata in vigore della legge 9/2016 e delle misure restrittive delle distanze e degli orari.

La buona legge 9/2016, non vieta ma regolamenta

La legge 9 del 2016 non vieta il gioco, ma lo regolamenta, e questo è sufficiente per evitare tanta sofferenza ad intere famiglie.
Per sostenere l’occupazione legata al settore, si possono impiegare incentivi e misure per il lavoro, senza devastare una buona legge.

La salute dei piemontesi

Cirio non può lasciare che la Lega porti avanti il suo piano scellerato senza intervenire e facendo di tutto per evitare il confronto. Si assuma le sue responsabilità e tuteli la salute dei piemontesi.

Giorgio Bertola, consigliere regionale M4O Piemonte


Non amo le slot ma il gioco d’azzardo non si tocca.

Qualcuno deve aver fatto pressione al candidato sindaco del centrodestra Paolo Damilano per cavargli obtorto collo questa indecente dichiarazione d’appoggio alla politica sconsiderata della Lega che in Regione le sta tentando tutte per abrogare l’ottima legge 9/2016 a contrasto del gioco d’azzardo patologico.

Da candidato al di fuori dei partiti e libero dal giogo dell’ideologia a burattino di Salvini & co è un attimo.

Un sindaco dovrebbe occuparsi primariamente della salute dei cittadini e la legge piemontese votata all’unanimità (anche dal centrodestra) nella passata legislatura è il miglior strumento in Italia per il contrasto ad una dipendenza verso una “droga pesante”, come l’ha apostrofata la Società Italiana Tossicodipendenze, che manda letteralmente in fumo 2 mld di euro l’anno solo in Piemonte.

Contro il Disegno di Legge della Lega si sono schierati pressoché tutti: la già citata SITD, le fondazioni antiusura, la Caritas, il Consiglio Autonomie Locali (di cui fan parte i sindaci), la guardia di Finanza, decine di altre sigle e l’Ires Piemonte che ha sconfessato la stessa regione e smontato scientificamente l’impalcatura pro azzardo messa in piedi dalla Lega sotto tutti i punti di vista.

Insomma, caro Paolo Damilano, l’azzardo non crea lavoro ma lo fa perdere. E con esso la salute di migliaia di persone. I dati sono acclarati.
La Lega di cui non fai parte deve saldare un debito elettorale con la lobby del gioco e non mollerà la presa ma tu puoi smarcati e dimostrarti non solo indipendente ma soprattutto preoccupato della salute dei  cittadini di cui vorresti essere sindaco.

Giorgio Bertola, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte

Quando abbiamo chiesto di affrontare il tema del contrasto alle delocalizzazioni in Consiglio Regionale, attraverso una proposta di legge prontamente respinta, ci siamo scontrati con un muro di disinteresse eretto dalla maggioranza di centrodestra. Non una parola durante il dibattito, non una proposta, non una reazione che dimostrasse la minima attenzione o almeno una presa di coscienza dell’esistenza di questo problema. Ora leggiamo la loro ricetta “pro imprenditori”: grandi opere, cementificazione, meno burocrazia (che tradotto in altri termini significa assenza di controlli).

Il centro destra in Regione sta da tempo mostrando il suo volto peggiore, cercando di realizzare un programma scritto per i cacciatori, le lobby dell’azzardo e i cementificatori. Lavoreremo per i prossimi in anni in Consiglio per arginare questa deriva retrograda e distante dalle reali esigenze dei piemontesi. E il nostro auspicio è che i torinesi valutino con molta attenzione cosa potrebbe significare consegnare anche il capoluogo a questi partiti, in un momento in cui ci sarebbe bisogno di politiche rispettose dell’ambiente, della dignità e dei diritti di ogni cittadino.
Se questa è la strada tracciata e percorsa dopo la pandemia dalla politica, noi continueremo a camminare lungo sentieri diversi e speriamo che siano in molti ad unirsi a noi.

Francesca Frediani

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Scarso ascolto della Lega verso Caritas, Società Italiana Tossicodipendenze e Fondazione Antiusura

Caritas, Società Italiana Tossicodipendenze (SITD) e Fondazioni Antiusura, chiamate oggi in audizione, non hanno dubbi: la legge 9 del 2016 a contrasto del gioco d’azzardo patologico (che la Lega vuole eliminare) ha avuto un impatto profondamente positivo sulla salute dei giocatori.

Il gioco d’azzardo agisce come una “droga pesante”

I dati riguardanti gli importi giocati e le perdite, ottenuti dividendo i volumi totali per il numero di giocatori stimato, affermano dalla Società Italiana Tossicodipendenze, confermano che il gioco attraverso apparecchi automatici agisca nello stesso modo delle droghe pesanti. La legge regionale ha regolato senza proibire, andando a ridurre l’offerta e di conseguenza i rischi e i danni causati da questa “droga pesante”.
Smantellare la legge piemontese e depotenziare il distanziamento significherebbe lasciare la strada libera a nuove dipendenze, il cui costo sociale ricadrebbe su tutta la comunità piemontese. Una vera follia.

Fondazione Antiusura: più giocatori patologici di quanto si ammetta

Secondo le Fondazioni Antiusura poi, il numero dei giocatori patologici è molto più alto di quelli che ammettono di avere la dipendenza e un nuovo allentamento delle restrizione potrebbe avere effetti deleteri.
Questa la legge quindi – è stato ribadito con autorevolezza – non va assolutamente toccata. Si possono semmai implementate nuove misure di prevenzione attraverso il coinvolgimento della società civile e del terzo settore.

La Lega in Piemonte mette a rischio i più fragili

Peccato che anche oggi, nonostante la caratura dei soggetti coinvolti e l’importanza di quanto affermato, Lega e centrodestra abbiano di nuovo latitato.
Certo, non deve essere facile ascoltare che a causa della propria sconsiderata azione politica (c’è un dazio elettorale da pagare alla lobby delle sale gioco) i cittadini più fragili verranno nuovamente e più facilmente esposti a nuove pericolose tentazioni.

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I dati Ires confermano: legge contro il gioco d’azzardo patologico funziona

La Regione tramite IRES smentisce DI NUOVO la #Lega: la legge contro il gioco d’azzardo patologico funziona, ha ridotto le dipendenze e ridato speranza a centinaia di persone.
Il partito di Salvini vorrebbe slot machine ovunque, lo ha promesso alla lobby del gioco d’azzardo e pur di farlo chiuderebbe occhi ed orecchie anche di fronte all’evidenza dei dati scientifici.


La Lega infatti ha provato a nascondersi dietro la motivazione della disoccupazione ma è stata subito scoperta e smentita. I dati mostrano infatti un trend positivo di assunzioni nelle tabaccherie. Il centrodestra piemontese accetti la realtà e non tocchi una legge che ha dimostrato efficacia e validità in questi anni e magari inizi a concentrare le proprie energie per tutelare anche il resto del mondo del lavoro.

Lega smentita dai fatti: trend positivo di assunzioni

Lega in Piemonte: Slot e caccia
Questa è la Lega in Piemonte. Slot e caccia. Caccia e slot. Chissà cosa ne pensa Damilano, il candidato sindaco del centrodestra per Torino.

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Assente la maggioranza alle audizioni di Ires Piemonte in Commissione. Se la maggioranza non vuole ascoltare le opposizioni, almeno ascolti i dati scientifici sull’efficacia della legge attuale.

Il Disegno di Legge voluto dalla Lega contrasta quello esistente ed efficace: commissioni legalità, sanità e lavoro riunite

Il Consiglio regionale è impegnato nella valutazione del Disegno di legge presentato dalla Giunta e voluto dalla Lega a sostituzione di una legge esistente ed efficace nel contrasto al gioco d’azzardo patologico; per questo le tre commissioni, Legalità, Sanità e Lavoro, erano oggi riunite insieme, per ascoltare enti ed associazioni che si occupano direttamente del tema.

I vantaggi dell’attuale legge 9 del 2015: i dati di Ires Piemonte

In particolare è stata audita Ires Piemonte che è l’ente regionale che si occupa delle ricerche sui fenomeni che riguardano la nostra regione, tra cui anche il gioco d’azzardo e la dipendenza patologica dallo stesso. I suoi studi, le ricerche e i dati presentati dall’Ente dicono che l’attuale legge, la 9 del 2016, è una buona legge e ha tanti effetti positivi:

  • riduce i volumi di gioco e delle perdite dei piemontesi
  • diminuisce l’incidenza della dipendenza patologica dal gioco d’azzardo
  • ostacola i piani malavitosi di riciclo di denaro sporco attraverso le macchinette.

Ma tutto questo la maggioranza non lo potrà mai sapere o forse preferisce non saperlo, perché in Commissione non era presente.

I pericoli del nuovo Disegno di Legge

Il nuovo Disegno di legge, voluto dalla Lega e presentato dalla Giunta, va a stravolgere le misure chiave come la distanza dai luoghi sensibili, fregandosene così dei dati e delle evidenze scientifiche portati dall’Istituto di ricerche amministrato dalla Regione e quindi dalla Giunta stessa.

Giorgio Bertola – Movimento 4 ottobre


La destra in Regione ha un solo chiodo fisso: riempire il Piemonte di slot machine. Dopo aver fallito il blitz con la proposta di legge a prima firma Leone (Lega) il cui obiettivo era cancellare la miglior legge d’Italia contro l’azzardopatia per pagare dazio alle lobby del gioco, la Lega ci riprova. Questa volta passando dalla Giunta.

Le slot potranno ricomparire, stando a quanto proposto, vicino a luoghi sensibili come scuole, chiese e ospedali perché chi ha dismesso gli apparecchi in forza della legge 9/2016 potrà reinstallarli senza che ciò venga considerata una nuova apertura.
Ma la presunta retroattività della 9/2016 è una menzogna, una bieca distorsione ad uso e consumo della propaganda leghista. La proposta della Giunta impone invece una vera retroattività ricostruendo la situazione ante 9/2016; cosa peraltro illecita, perché nel frattempo nuove norme nazionali hanno ridotto il numero massimo di apparecchi sul territorio.

Vale ancora una volta ribadire che a distanza di tre anni dall’entrata in vigore della legge 9 del 2016, il gioco d’azzardo in Piemonte è calato del 9,7% (a fronte di un aumento del 1,6% nel resto d’Italia), le perdite dei cittadini sono diminuite del 17,8% e i due terzi delle somme non giocate nel 2018 non sono state reinvestite in altri giochi. Tutelando la salute dei piemontesi più fragili abbiamo risparmiato ben 2 miliardi di euro!

E ora la Lega, pressata dalle lobby, torna alla carica per completare il lavoro che non è riuscito in Consiglio. Noi non arretreremo neanche di un centimetro. Sarà opposizione durissima per salvaguardare salute e portafoglio dei piemontesi.

Giorgio Bertola, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre PiemontePresidente Commissione Legalità