Ci risiamo. Anche oggi la lobby venatoria ha dettato la linea politica di questo consesso.
Per Lega e centrodestra la peste suina la si può affrontare solo con una doppietta in mano, a colpi di pallettoni.

Oggi, durante il Consiglio regionale aperto, dovevano emergere gli strumenti e le soluzioni più adeguate per contrastare l’epidemia di peste suina, una malattia infettiva altamente contagiosa che colpisce i suini domestici e selvatici, ma sin dall’intervento del presidente Cirio il dibattito si è focalizzato sulla caccia e sull’abbattimento dei cinghiali come unica strategia vincente.
Il presidente del gruppo Lega, Alberto Preioni esordisce addirittura affermando che la “la Lega sta con il mondo venatorio”.

Eppure l’EFSA, l’agenzia governativa europea per la sicurezza alimentare, ha affermato che nella letteratura scientifica non esiste alcuno studio che affermi come l’aumento dell’attività venatoria concentrata su una specie possa contenerne la diffusione.

La verità è che anche questa epidemia rappresenta l’ennesimo caso di un virus che si diffonde a causa di perturbazioni dell’uomo sugli ecosistemi.

Siamo vicini al mondo degli allevatori e degli agricoltori ma la questione si può affrontare solo se scevra dalle contaminazioni della lobby venatoria, con piglio scientifico.
Per quanto ci riguarda il contenimento delle specie deve essere affrontato con attività di tipo pubblicistico, con personale pubblico adeguatamente formato.

Giorgio Bertola

Francesca Frediani

Referendum-si-aboliamo-la caccia

Referendum Sì aboliamo la caccia.

Referendum Sì aboliamo la caccia. Sì al referendum per abolire la #caccia. C’è tempo fino al 20 ottobre per raccogliere le firme e provare ad abolire definitivamente una pratica che nel 2021 non ha più senso d’esistere.

Perché abolire la caccia?

Abolire la caccia ha numerosi vantaggi, a trarne beneficio è l’intera società, persone, animali ed ambiente. Noi, come i promotori, crediamo che questo possa essere un passo indispensabile per educare i giovani e le famiglie a contrastare ogni tipo di violenza, non solo per gli animali ma anche persone.

Fermare la caccia vuol anche dire impedire ad alcune migliaia di cacciatori di potersi sentire liberi di uccidere, di circolare armati nei territori per puro diletto. In questo modo le persone che passeggiano per il bosco non dovranno più avere il timore di poter essere sparati e uccisi.

Come e dove è possibile firmare

Per firmare sono disponibili varie modalità, online oppure presentandosi nei banchetti. Per aderire si può firmare nell’ufficio elettorale del comune, oppure online dal sito www.referendumsiaboliamolacaccia.it/firma-digitale/ o ancora raggiungendo i banchetti tenuti dai volontari organizzati nelle varie città.

Giorgio Bertola Consigliere regionale Movimento 4 ottobre

Francesca Frediani consigliere regionale Movimento 4 ottobre

Quando abbiamo chiesto di affrontare il tema del contrasto alle delocalizzazioni in Consiglio Regionale, attraverso una proposta di legge prontamente respinta, ci siamo scontrati con un muro di disinteresse eretto dalla maggioranza di centrodestra. Non una parola durante il dibattito, non una proposta, non una reazione che dimostrasse la minima attenzione o almeno una presa di coscienza dell’esistenza di questo problema. Ora leggiamo la loro ricetta “pro imprenditori”: grandi opere, cementificazione, meno burocrazia (che tradotto in altri termini significa assenza di controlli).

Il centro destra in Regione sta da tempo mostrando il suo volto peggiore, cercando di realizzare un programma scritto per i cacciatori, le lobby dell’azzardo e i cementificatori. Lavoreremo per i prossimi in anni in Consiglio per arginare questa deriva retrograda e distante dalle reali esigenze dei piemontesi. E il nostro auspicio è che i torinesi valutino con molta attenzione cosa potrebbe significare consegnare anche il capoluogo a questi partiti, in un momento in cui ci sarebbe bisogno di politiche rispettose dell’ambiente, della dignità e dei diritti di ogni cittadino.
Se questa è la strada tracciata e percorsa dopo la pandemia dalla politica, noi continueremo a camminare lungo sentieri diversi e speriamo che siano in molti ad unirsi a noi.

Francesca Frediani


La Lega grida “attenti al lupo” ma i fondi messi a bilancio dalla Giunta Cirio per la gestione delle aree protette permettono a malapena la sussistenza almeno stando a quanto emerso in commissione regionale nel corso della discussione sul bilancio di previsione.

Ciò che ci preoccupa maggiormente è l’idea che questa Giunta regionale ha delle aree protette come potenziali sale giochi per cacciatori mentre il contenimento della fauna è un’attività seria e complessa che va eseguita dalle guardie venatorie. Purtroppo c’è da aggiungere che il personale in capo alla Città metropolitana che ha in gestione pianificazione e vigilanza di parchi e aree protette è sempre meno.

Il lupo ha sfiorato l’estinzione nelle nostre montagne e per la sua tutela è stato fatto tanto, la sua presenza è indicativa di un ecosistema sano. La maggioranza di destra non vedeva invece l’ora di stendere l’ennesimo tappeto rosso per continuare ad ingraziarsi la lobby della caccia ma sollecitare con tanta solerzia il ritorno delle doppiette per contenere l’attività del lupo non ha nulla di scientifico.
Dati e proiezioni scientifiche sono stati invece elaborati grazie al progetto europeo “Life Wolfalps EU” che ha investito importanti risorse per raggiungere l’obiettivo della salvaguardia del lupo e delle attività economiche dell’uomo in montagna.
La Regione Piemonte si deve fare promotrice di iniziative che vadano in questa direzione, nella direzione europea, facendo prevenzione e garantendo i rimborsi in tempi brevi in casi di predazione.

Per tutte queste ragioni condividiamo e sosteniamo l’appello delle associazioni ambientaliste (https://www.change.org/p/basta-gridare-al-lupo-al-lupo) perché l’abbattimento non è mai una buona soluzione.

Giorgio Bertola, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte