Togliere subito l’assurdo e incomprensibile obbligo di mascherina a scuola.
E’ l’appello che rivolgiamo ai Ministri Draghi e Speranza e che inoltriamo all’assessore Chiorino affinché possa prendere posizione come Regione Piemonte.
La contraddizione ha assunto la forma di paradosso. Possiamo entrare senza mascherina ovunque, dai ristoranti alle discoteche. Abbiamo visto assembramenti con migliaia di persone per l’Eurovision, per lo scudetto o per il giro d’Italia. Durante il venerdì e il sabato notte, la città è un fiume in piena di gente che si muove senza distanziamento.

Perché, finalmente, dopo un lungo periodo di necessarie restrizioni, stiamo rimettendo la testa fuori. Tutti quanti, tranne i bambini e ragazzi, coloro che più di tutti e prima di tutti hanno subito le conseguenze di queste politiche schizofreniche. A tal punto che leggiamo quotidianamente allarmi sulle deteriorate condizioni mentali dei nostri giovani.

La verità è che non siamo un paese per giovani. L’immagine del Premier Draghi durante la visita spot nelle scuole, unico senza mascherina, in mezzo ad un mare di bimbi col volto coperto in una caldissima giornata di maggio, ben rappresenta l’idea di una società in cui l’adulto decide e impone, mentre le giovani generazioni devono obbedire, anche quando le imposizioni sono totalmente irrazionali.
I nostri ragazzi hanno dato prova di grande senso di responsabilità durante la pandemia, spesso più degli adulti. Ma ora basta, per questi ultimi giorni di scuola liberiamo i bambini da un obbligo da cui noi adulti ci siamo affrancati da un pezzo.

Francesca Frediani, Consigliere regionale Movimento 4 Ottobre


A neanche una settimana dal ritorno in classe la Dad si abbatte come un ciclone sulle famiglie piemontesi. E poi farmacie intasate, lunghe code al freddo nei pochi hub previsti per le scuole e una confusa gestione delle quarantene da parte degli istituti che, stando ad alcune segnalazioni che abbiamo ricevuto, interpretano la circolare ministeriale con metro e giudizio l’uno differente dall’altro.


La pessima congiuntura tra le decisioni del Governo in merito al ritorno in presenza e l’incapacità della Giunta regionale di predisporre adeguati strumenti per far fronte all’impatto di Omicron sui più giovani, sta mettendo in difficoltà molte famiglie piemontesi.
Già durante la seconda ondata abbiamo cercato di tenere alta l’attenzione sulla scuola, cercando di sgomberare il campo da approcci ideologici e posizioni preconcette, con la speranza di organizzare l’emergenza per tempo e con la consapevolezza dei numeri. Ancora oggi prevale invece la confusione: abbiamo già chiesto che la Giunta si esponga enunciando con chiarezza ogni dato relativo ai contagi nelle scuole. Attendiamo che risponda e che prenda immediatamente provvedimenti. A partire dall’assunzione di personale sanitario, medici ed infermieri, come chiedono da mesi i sindacati, proseguendo con il potenziamento dei trasporti e, ultimo aspetto ma non meno importante, mettendo in sicurezza le aule con appositi impianti di areazione e dispositivi di protezione disponibili per tutti

Francesca Frediani

test anticorpali regione

La Regione non userà test anticorpali per modificare la campagna

La Regione non userà i test anticorpali. La regione Piemonte non utilizzerà i test anticorpali per pianificare al meglio la campagna vaccinale. Lo hanno ribadito ieri gli assessori competenti interrogati in Consiglio Regionale. Le dichiarazioni della Giunta Cirio cozzano tuttavia con gli esiti di una importante ricerca condotta dall’Istituto Europeo di Oncologia (leo) di Milano che ha fatto emergere risultati del tutto opposti.

Test sierologici, un valido indicatore

La campagna di monitoraggio svolta durante i mesi di pandemia, pre e post vaccino, su un campione significativo della popolazione sanitaria, evidenzia come i livelli di anticorpi circolanti anti Sars-CoV2 rappresentino invece un indicatore attendibile del rischio di infezione e che, genericamente, i vaccinati contro il Covid19 siano più protetti rispetto ai guariti. Dunque, i test sierologici potrebbero essere molto utili nella programmazione delle campagne vaccinali.

La correlazione tra bassi livelli di anticorpi e aumentato rischio di infezione è stata quindi ottenuta nell’intera popolazione dei vaccinati e rappresenta un’ulteriore conferma della bontà del vaccino.

La nostra richiesta alla Giunta

A seguito di quanto emerso chiediamo quindi un ripensamento da parte della Giunta Cirio, che, pur avendo risposto in ottemperanza delle indicazioni ministeriali, si è dimostrata poco solerte a recepire una proposta costruttiva e in linea con le più recenti evoluzioni della ricerca scientifica.

Francesca Frediani, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte

GREENPASS. La posizione del Regio nei confronti dei lavoratori che da questo lunedì, se sprovvisti di green pass, saranno sospesi e senza stipendio, è una forzatura poco utile alla tutela della salute della comunità, soprattutto in assenza di indicazioni nazionali chiare.

Il Teatro Regio risulta infatti il primo ente teatrale pubblico a prendere una posizione tanto netta. Se ogni realtà dovesse muoversi e regolarsi in modo autonomo l’unico effetto sarebbe un far west senza alcun beneficio per la salute pubblica.

Auspichiamo quindi un passo indietro da parte dell’ente che invece potrebbe estendere, almeno in un primo momento, la spesa per rimborsare il tampone antigenico a tutti dipendenti sprovvisti di pass, senza distinzione fra chi non è vaccinato per ordine del medico o per propria scelta.
Esasperare i toni, separando i buoni dai cattivi, è una politica controproducente di cui in questo momento non sentiamo affatto la necessità.

Francesca Frediani

La comunità mondiale rivendica un accesso equo ai vaccini contro il Covid.
Sospensione dei brevetti e vaccini come “bene comune globale” sono infatti l’oggetto dell’ordine del giorno che abbiamo depositato per impegnare la Giunta Regionale ad attivarsi con il Governo a dare avvio a tutte le procedure affinché si liberi il mercato dei vaccini dal giogo degli interessi economici privati.

Il diritto alla salute della popolazione mondiale non è una moneta di scambio. Per questa ragione è opportuno introdurre la sospensione del brevetto anche attraverso gli strumenti previsti dagli accordi internazionali in caso di gravi emergenze di sanità pubblica quale è quella attualmente in corso.
ricordiamo che il Piemonte per anni ha coordinato la Commissione salute in Conferenza delle Regioni e dunque chiediamo al Presidente di Cirio di farsi promotore presso i ministeri competenti della verifica dei luoghi di produzione eventualmente disponibili nel nostro paese ed in particolare nel territorio piemontese.
Enti, associazioni, imprese e liberi cittadini stanno portando avanti diverse iniziative per riconoscere il diritto alla cura di tutti, è ora che anche il Piemonte faccia sentire la sua voce.

Francesca Frediani, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte
Giorgio Bertola, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte

L’Italia riapre, le case di riposo no. Per trecentomila anziani vaccinati l’abbraccio con le famiglie resta una chimera.
La regione Piemonte si impegni quindi ad adottare un nuovo protocollo per rendere possibili, in piena sicurezza, le visite dei familiari agli ospiti delle strutture residenziali, sociosanitarie e socioassistenziali piemontesi.

Lo abbiamo chiesto alla Giunta Cirio depositando un ordine del giorno che verrà presto discusso in aula.

Quanto esposto dal difensore civico rispetto alle RSA e ai “trattamenti di contenzione” che prevedono lenzuola intrecciate e legate tra loro per tenere bloccati i pazienti a letto ci impone non solo una profonda riflessione sulle carenze economiche e di personale e sul funzionamento delle strutture, ma anche e soprattutto l’obbligo di agire per consentire alle famiglie di poter entrare nelle strutture e verificare personalmente le condizioni dei propri cari.
Ad oggi risulta che il 100% degli ospiti in RSA abbia ricevuto almeno la prima dose di vaccino, siamo pertanto convinti sia arrivato il momento di aprire le porte delle strutture e consentire il tanto agognato abbraccio con le famiglie.

Francesca Frediani, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte

Invece di pensare a far decollare la campagna vaccinale e a far ripartire economicamente il Piemonte, la Lega pensa a modificare la legge regionale contro il gioco d’azzardo patologico.
Dalla prossima settimana, nel pieno della terza ondata della pandemia che ha messo in ginocchio il Piemonte e che coinvolge diverse categorie di lavoratori stremati dalle misure di restrizione, il Consiglio sarà impegnato in una maratona imposta della Lega per assecondare i propri interessi e quelli della lobby dell’azzardo.

La lotta all’azzardopatia in Piemonte è efficace, lo dimostrano i dati diffusi da IRES Piemonte ed illustrati in Commissione regionale. Nella nostra Regione, a seguito dell’applicazione della legge, si è registrato un drastico calo dei volumi di gioco facendo risparmiare denaro alle famiglie piemontesi.

Evidentemente alla Giunta Cirio non preoccupa neanche l’allarme delle forze dell’ordine sul rischio di infiltrazione mafiosa nel settore del gioco legale sfruttato per il riciclo di denaro sporco e non interessano le richieste disperate mosse da diverse categorie di lavoratori che chiedono alla Regione di attivarsi in fretta per risolvere le difficoltà economiche, niente ferma la furia distruttiva della Lega, che ha deciso di demolire pezzo per pezzo una legge che funziona, che fa del bene e che è d’esempio al resto d’Italia.

Giorgio Bertola, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte