Bilancio regionale, poche risorse per le priorità mentre l’Italia si avvia ad aumentare i fondi per gli armamenti

Mentre nelle commissioni regionali si avvia la discussione di un bilancio previsionale caratterizzato da tagli di risorse e capitoli da “far quadrare”, il premier Draghi, oggi in visita a Torino, guida l’Italia verso la folle corsa al riarmo. Come se i fondi per la nuova militarizzazione non fossero necessariamente sottratti a voci di bilancio che incidono profondamente sulla vita dei cittadini: la sanità pubblica, l’istruzione, il lavoro, la tutela dell’ambiente.


La crisi pandemica ha messo in luce le falle di un sistema sanitario regionale che avrebbe bisogno di una corposa cura ricostituente, per rimettere al centro dell’interesse pubblico e delle istituzioni l’assistenza territoriale, la riduzione delle liste d’attesa, stabilizzazione del personale e nuove assunzioni.
Oggi invece, mentre si discute di nuove armi, vengono meno i servizi assistenziali. E fra conti della sanità in rosso e una linea politica che dopo due anni e mezzo di legislatura risulta ancora sbiadita, emergono nuove priorità sulle quali si dovrebbero indirizzare nuove e ingenti risorse. Fra le tante, emerge in tutta la sua gravità il disagio giovanile: una giovane generazione sta crescendo tra solitudine, incertezza e paura del futuro, a tal punto che numerosi studi hanno evidenziato l’incremento dei disturbi di ansia, irritabilità e stress, fino ad arrivare ai casi estremi in aumento di autolesionismo e tentato suicidio.


Una situazione già grave, cui si sommano gli ormai endemici problemi della precarietà e un orizzonte funesto in cui si stagliano guerra e crisi climatica.
Rivedere da zero le priorità: è ciò che abbiamo tentato di affermare oggi di fronte alla giunta Cirio ed è ciò che vorremmo sentir dire dalle forze politiche rappresentate in Parlamento, pronte a puntare il dito sui tagli a livello locale, ma mute ed allineate a livello nazionale di fronte alle scelte del premier Draghi e della sua maggioranza irresponsabile.

Francesca Frediani

Giorgio Bertola