Nel Consiglio regionale aperto di oggi, dedicato al tema del Deposito Nazionale delle scorie nucleari, abbiamo sentito Cirio e assessori affermare che la CNAPI, la carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, è arrivata “dalla sera al mattino”. Vorremmo aiutare Cirio a rinfrescarsi la memoria, questa mappa era attesa dal 2015, ci sono stati gravi ritardi, soprattutto da parte dei governi precedenti, perché nessuno ha voluto assumersi questa responsabilità. A prendere decisioni sul nucleare dalla sera alla mattina fu semmai Silvio Berlusconi, che nel 2003 con un decreto decise che tutte le scorie nucleari del Paese sarebbero andate a Scanzano Jonico, probabilmente per lo scarso peso politico della Basilicata.
Il centrodestra anche in Piemonte a parole supporta chi non vuole il deposito sul suo territorio, ma nei fatti è sempre stato a sostegno del nucleare. Quanti depositi servirebbero oggi se nel nostro Paese avesse prevalso la linea del centrodestra pro nucleare?
Il Deposito Nazionale chiude l’esperienza italiana con il nucleare e per gestire i rifiuti che ancora produciamo, di origine medica ed industriale. Attualmente le scorie sono stoccate in depositi temporanei e inadatti. È quindi importante per la sicurezza e per non incorrere in sanzioni comunitarie, visti gli impegni presi diversi anni addietro, ai tempi del governo Berlusconi, in Europa.
Bisogna ragionare sul “dove” verrà realizzato il Deposito Nazionale, ma è fondamentale ragionare sul “come” e sono le istituzioni a dover fare da garanzia, per il massimo coinvolgimento dei cittadini e la piena trasparenza in tutte le fasi del percorso.
Non dobbiamo perdere questa occasione per la più grande consultazione popolare su un tema molto importante.
Il Deposito Nazionale chiude l’esperienza italiana con il nucleare e per gestire i rifiuti che ancora produciamo, di origine medica ed industriale. Attualmente le scorie sono stoccate in depositi temporanei e inadatti. È quindi importante per la sicurezza e per non incorrere in sanzioni comunitarie, visti gli impegni presi diversi anni addietro, ai tempi del governo Berlusconi, in Europa.
Bisogna ragionare sul “dove” verrà realizzato il Deposito Nazionale, ma è fondamentale ragionare sul “come” e sono le istituzioni a dover fare da garanzia, per il massimo coinvolgimento dei cittadini e la piena trasparenza in tutte le fasi del percorso.
Non dobbiamo perdere questa occasione per la più grande consultazione popolare su un tema molto importante.
Giorgio Bertola