Oggi, ad Alessandria, assistiamo alla celebrazione delle mance portate dalle grandi opere: interventi che sarebbero dovuti di diritto ai cittadini, ma che possiamo sperare di veder realizzare sul territorio solo in cambio dell’accettazione della devastazione. Esponenti politici di ogni schieramento fanno a gara per elogiare il “perfetto modello” di condivisione con gli amministratori locali per concordare le opere di “accompagnamento” dei lavori del Terzo Valico, auspicando l’applicazione del medesimo metodo anche in Val di Susa. Ma in Val di Susa la trentennale storia del Movimento No TAV racconta di una popolazione che non accetta di essere messo sotto ricatto, a scapito della salute dei cittadini, del taglio dei servizi e della vivibilità del territorio.
Lo hanno ribadito anche sette sindaci della Val di Susa preoccupati per la mancanza di valutazioni sull’impatto sanitario nella comunità.
Cirio dovrebbe farsi carico di sostenere la lettera che gli amministratori hanno inviato al prefetto prendendo atto delle linee guida stabilite dal decreto emanato dal Ministero della Salute che in base ad una direttiva europea impone importanti valutazioni d’impatto ambientale e sanitario per i progetti pubblici e privati in un territorio.

Perché Cirio, anziché promettere rotonde, non pretende risposte all’appello dei sindaci? Perché non dà risposta anche ai valsusini che subiscono da anni una spropositata militarizzazione della valle?

Come può il presidente Cirio non pensare che oggi la priorità assoluta sia la Sanità, dopo le numerose difficoltà affrontate durante la pandemia? Pensa realmente che le grandi opere inutili siano la risposta immediata ai lavoratori delle aziende crisi e la soluzione al grave disagio causato dalla crisi economico-sanitaria che ha investito in particolare i giovani?

La Torino Lione sono solo soldi buttati in pasto alle lobby. Di questa classe politica al servizio del cemento il Piemonte non ha bisogno. Serve una svolta reale e chi governa attualmente, a tutti i livelli, non sembra intenzionato a darla. E nemmeno interessato.

Francesca Frediani


La “madamina” sì tav, poco di prima di irrompere sulla scena pubblica per perorare la causa della grande opera inutile, ha ottenuto un compenso di 90mila euro da TELT per servizi legati alla comunicazione e alla propaganda.
Questa vicenda, resa pubblica dal sito di informazione No TAV, è l’ennesima dimostrazione, come se ce ne fosse ancora bisogno, che dietro i sostenitori della Torino Lione non c’è quella spinta verso il bene comune tanto ostentata, quanto invece motivazioni ben più materiali.
Questa notizia getta un’ombra sulla genuinità della piazza Sì TAV, che appare ormai in modo sempre più evidente come il risultato di un’azione di marketing studiata a tavolino. La campagna promozionale di una grande opera inutile.
Una manifestazione che, grazie al contributo di una propaganda senza eguali, ha poi concorso a legittimare il perpetuarsi della grande devastazione a sostegno di un’opera che rappresenta a tutti gli effetti un vero e proprio crimine climatico contro l’umanità.

Francesca Frediani


Non vogliamo che la Val di Susa diventi un luogo in cui vengono meno norme e prescrizioni a tutela dell’ambiente e del territorio, nel nome del TAV. Per questa ragione oggi in aula di Consiglio Regionale abbiamo chiesto per quale motivo non siano resi pubblici i dati del monitoraggio ambientale con le cadenze richieste da Arpa Piemonte in merito ai lavori presso il cantiere dell’autoporto di San Didero.
Al 26 aprile 2021 risultava infatti che gli ultimi dati caricati per i punti di monitoraggio di Bruzolo e San Didero risalivano addirittura al 31 dicembre 2020 mentre Arpa chiede espressamente che i dati vengano forniti settimanalmente.

L’interrogazione risulta poi particolarmente importante perché riguarda un sito che negli anni ha subito la presenza inquinante delle acciaierie, che con fumi carichi di diossina e polveri hanno contribuito ad elevare il tasso di inquinamento di tutta la valle e che proprio oggi è all’attenzione di questo nuovo impattante intervento “propedeutico” alla Torino Lione.

Oggi incredibilmente le ragioni di questa difformità fra le richieste dell’ente ambientale e i risultati dei monitoraggi non sono state chiarite. L’arroganza dei fautori del TAV, quando si tratta di rispettare precise indicazioni, è un modus operandi inaccettabile. Faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità per contrastarla.

Francesca Frediani


Durante gli scontri avvenuti a Chiomonte il 3 luglio 2011 furono lanciati lacrimogeni “in linea retta” e pietre dal cavalcavia in direzione dei manifestanti. Questo è quanto emerge dalla sentenza del cosiddetto maxi processo no tav, appena pubblicata.
Dai filmati emerge infatti, attraverso le testimonianze di soggetti assolutamente eterogenei e quindi ritenuti plausibili, “che alcuni appartenenti alle forze di polizia presenti il 3 luglio 20211, senza giustificazione alcuna, adottarono condotte contrarie non solo ai propri doveri ma anche, in alcuni casi, altamente pericolose”. Si fa infine  notare che i lanci furono scagliati “verso luoghi ove non erano presenti soggetti violenti o aggressivi ma manifestanti pacifici che si riposavano o facevano il picnic”.
Evidenze che gettano un’ombra anche sull’operato e sulle dichiarazioni delle forze dell’ordine schierate in questi giorni in Val Susa a difesa del cantiere di San Didero.

Per questo motivo, si deve far chiarezza sul modus operandi adottato nelle ultime settimane.  La denuncia della manifestante colpita al volto da un lacrimogeno non deve cadere nel vuoto o essere liquidata con le dichiarazioni della Questura. Occorre andare a fondo e verificare che nessuno si senta in diritto di mettere in atto comportamenti illegittimi o “esorbitanti”.
Non possiamo pensare di imprigionare la Val di Susa in un eterno 3 luglio.

Francesca Frediani, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte

Il modello che Cirio e la sua maggioranza propongono per la ripartenza del Piemonte non guarda al futuro ma al passato. L’elogio delle grandi opere inutili come soluzione a tutti i mali e ricetta infallibile per lo sviluppo è la formula banale e semplicistica che il centrodestra propina ai cittadini.
Ma si tratta di un modello vecchio, caratterizzato da cementificazione e spreco di risorse che in questo momento troverebbero sicuramente miglior uso nella sanità o in piccole opere diffuse su tutto il territorio.
E intanto né dal governo regionale né da quello nazionale arrivano soluzioni immediate e concrete per la crisi Embraco: parliamo di centinaia di lavoratori che hanno bisogno di risposte concrete adesso, non delle solite favole sul “futuro radioso” portato dalle grandi opere inutili.

Francesca Frediani
Giorgio Bertola

Questa mattina ho accompagnato alcuni amministratori della valle nell’area in cui dovrebbe sorgere l’autoporto di San Didero. La scorsa notte, infatti, lo Stato, con il favore delle tenebre, ha mostrato il suo volto peggiore: un incredibile dispiegamento di forze dell’ordine per difendere la devastazione del territorio, una colata di cemento che ospiterà migliaia di camion nel nuovo autoporto.
Abbiamo chiesto di poterci sincerare delle condizioni dei ragazzi rimasti sul tetto del presidio dopo i disordini avvenuti nella notte e dopo il fitto lancio di lacrimogeni anche ad altezza d’uomo; purtroppo non ci è stato permesso di accedere nonostante il nostro ruolo istituzionale e l’assenza di qualsiasi ordinanza di limitazione alla circolazione. Stessa sorte per il proprietario di un terreno, attualmente non espropriato.
Ancora una volta abbiamo assistito all’imposizione di un cantiere attraverso l’occupazione militare, senza alcun rispetto per gli amministratori del territorio e per i diritti dei cittadini della Val di Susa.
E’ vergognoso che di fronte alla grave emergenza sanitaria ed economica che sta vivendo il nostro Paese, la politica continui a perseverare nel sostenere la realizzazione di un’opera inutile e costosissima, che devasterà un territorio di area montana, con un grave impatto sulla salute degli abitanti.

Francesca Frediani

A tutti i madamini e alle madamine che in questi giorni tornano ad agitarsi sul tema TAV, possiamo solo ricordare che questa grande opera inutile non ha nulla a che vedere con la transizione ecologica nè con lo sviluppo, considerato il devastante impatto e gli esorbitanti costi. E’ sufficiente dare un’occhiata ai progetti previsti per Salbertrand o per l’autoporto di San Didero per capirlo.


La linea Torino-Bussoleno (in esercizio da decenni) trasporta ogni giorno migliaia di pendolari da e verso la Val di Susa e l’unico intervento auspicabile è rendere il trasporto efficiente e puntuale per migliorare la loro vita quotidiana e promuovere la mobilità sostenibile.  
Sarebbe il caso che la politica smettesse di fare proclami e appelli insulsi e si concentrasse su quello che serve realmente al Paese: di campagne elettorali monotematiche sul TAV siamo decisamente e francamente stufi.

Francesca Frediani, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte

Il 14 aprile il Tribunale di Sorveglianza verrà chiamato a decidere sulle sorti di Dana, in carcere dal settembre scorso per aver preso parte ad una protesta in cui, pacificamente e “armata” di solo megafono, esponeva le ragioni di una manifestazione No TAV nei pressi del casello autostradale di Avigliana.
Una detenzione che ha destato lo sdegno  e la solidarietà di giuristi, costituzionalisti, associazioni per i diritti umani e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo e che da ovunque la si guardi appare solo come un tentativo di sfiancare il movimento No Tav.

Siamo accanto a Dana in queste ore decisive e ricordiamo che martedì 13 aprile alle 17, di fronte al Carcere Lorusso e Cutugno, le “Mamme in piazza per la libertà di dissenso” e le “Fomne contra’l TAV” saranno in presidio per esprimere solidarietà a Dana e Fabiola e a tutte le vittime della repressione.
Ci auguriamo venga fatta finalmente giustizia e vengano concesse a Dana misure alternative al carcere.

🖊 FIRMA ANCHE TU L’APPELLO. Scrivici a movimento4ottobre@gmail.com

Eleonora Evi, Europarlamentare Verdi Europei
Nicola Fratoianni, Segretario Nazionale Sinistra Italiana e deputato
Paola Nugnes senatrice Sinistra Italiana

Barbara Lezzi, Senatrice Gruppo Misto
Alberto Airola, Senatore M5S
Jessica Costanzo, deputata Gruppo Misto
Doriana Sarli, deputata Gruppo Misto
Francesca Frediani, consigliere regionale Piemonte Movimento 4 Ottobre
Giorgio Bertola,  consigliere regionale Piemonte Movimento 4 Ottobre
Marco Grimaldi, capogruppo LUV, Sinistra Italiana
Manuela Corda, Deputata L’Alternativa c’è, Gruppo Misto
Mattia Crucioli, Senatore Gruppo Misto

Margherita Corrado, Senatrice Gruppo Misto
Yana Ehm, Deputata, Gruppo Misto
Rosalba Testamento, Senatrice Gruppo Misto
Alvise Maniero, Deputato L’Alternativa c’è, Gruppo Misto
Luisa Angrisani, Senatrice Gruppo Misto
Leda Volpi, Deputata, Gruppo Misto

Elio Lannutti, Senatore M5S
Fabrizio Ortis, Senatore Gruppo Misto
Ilaria Brancati, Consigliere M5S Pianezza
Damiano Carretto, consigliere comunale Torino Movimento 4 Ottobre
Viviana Ferrero, consigliera comunale M5S Torino
Maura Paoli, consigliera comunale M5S Torino

Valentina Sganga, consigliera comunale M5S Torino
Daniela Albano, consigliera comunale M5S Torino

Fabio Versaci, consigliere comunale M5S Torino
Viviana Ferrero, consigliera comunale M5S Torino
Maura Paoli, consigliera comunale M5S Torino
Valentina Sganga, consigliera comunale M5S Torino
Daniela Albano, consigliera comunale M5S Torino
Marina Pollicino, consigliera comunale M5S Torino
Giorgio Magistrelli, Avvocato
Dario Tamburrano, ex Europarlamentare
Simone Ciabattoni Consigliere Circoscrizione 4 Torino in Comune La Sinistra 


La linea SFM5 è in ritardo non per la mancata approvazione della variante al Prg da parte della Città Metropolitana, come dichiarato oggi dall’assessore Gabusi rispondendo ad un’interrogazione del collega Gallo, ma per le conseguenze della cattiva politica degli anni passati.

La regione sosteneva infatti che con il nuovo accordo di programma del 2017 (che già sostituiva quello del 2014), la linea e le stazioni di le Gru e San Paolo, sarebbero state realizzate entro il 2022. Poi ha dovuto rivedere l’accordo graduando verso l’alto tempi e costi a causa della previsione del passaggio della NLTL (la Torino Lione) all’interno dello scalo di Orbassano che ha bloccato i fondi già disponibili obbligando RFI a modificare il progetto.

Se la vecchia politica non si fosse prostrata di fronte alle esigenze della lobby della grande opera inutile non ci sarebbero stati problemi di ridefinizione del progetto e probabilmente la stazione San Luigi avrebbe trovato una collocazione migliore dell’attuale e sarebbe già in fase di realizzazione.

Entro due mesi sarà al comunque vaglio  del Consiglio comunale la variante al piano regolatore per la stazione San Paolo che sarà, almeno stando alle ultime proiezioni, in funzione nel 2024. Tav permettendo.

Francesca Frediani, Consigliere Regionale M4O Piemonte

Mentre tutti guardano all’episodio avvenuto nel canale di Suez e riflettono su come un simile evento possa paralizzare per giorni il traffico marittimo e l’economia globale, mentre tutti osservano sbigottiti il risultato mostruoso di una globalizzazione che porta allo spostamento di tonnellate di merci, inclusi animali vivi, e mentre quindi i limiti delle grandi opere umane si mostrano in tutta la loro evidenza e inducono a riflessioni sui nostri stili di vita e sui rapporti tra i Paesi del mondo, c’è chi ha in mente un solo pensiero fisso: la Torino-Lione.
La soluzione di tutti i mali, la risposta ad ogni problema dell’umanità, o forse, molto più prosaicamente, la carta da ri-giocarsi nella prossima campagna elettorale torinese.

Insomma, la pandemia non ha insegnato nulla a Mino Giachino e ai tifosi della grande opera. La svolta che aspettavamo non è mai arrivata, la politica continua ad aggrapparsi agli stessi slogan e alle vecchie cantilene del progresso e dello sviluppo legato alle grandi opere. Una favola che non dovrebbe incantare più nessuno e che, al massimo, può distrarre dalla totale mancanza di idee innovative e visione di futuro.

Francesca Frediani