Istituzioni agiscano per arginare la piaga dei morti sul lavoro

Oggi, mercoledì 20 ottobre 2021, è il giorno di commemorazione e cordoglio per le vittime del lavoro e come ogni anno ci ritroviamo a ripetere le stesse riflessioni.
Negli ultimi 15 anni si sono registrati 15mila morti sul lavoro e 10 milioni di infortuni, per una media di 700mila infortuni all’anno. Sono dati sconvolgenti, ogni volta ci colgono di sorpresa, ogni volta ci avviliscono.
Il bilancio provvisorio del 2021 è critico e peggiora un quadro già drammatico.
Così come ci siamo impegnati per invertire la rotta e contrastare la pandemia allo stesso modo dovremmo contrastare le morti sul lavoro.

Per citare qualche dato riportato da INAIL e Sole 24 ore i decessi denunciati tra gennaio e agosto 2021 sono stati 772: una media di 3,2 tragedie quotidiane.

Nei prime sette mesi del 2021 le morti sono diminuite del 5,4% (39 in meno) rispetto al 2020. Ma quello tra i due anni è un confronto che richiede molta cautela a causa della pandemia che ha tenuto in casa milioni di persone. Tuttavia basta guardare i grafici: morti e infortunati non diminuiscono negli anni e tra il 2015 e il 2021 la curva si è inesorabilmente alzata.

Durante i turni di servizio e nei luoghi di lavoro, sempre nel 2021 (gennaio agosto), sono morte 620 persone (pari all’80,3%), altre 152 (19,7%) sono decedute durante il tragitto casa lavoro.

Nel 2020 si era arrivati a 1.538 denunce di decessi (4,2 al giorno), compresi quelli correlati al Covid. 

Iniziamo con investire risorse sulla formazione, sui controlli. E sul diffondere e incentivare una cultura della sicurezza del lavoro.
La sicurezza è un diritto ma è anche un dovere e ognuno deve fare la propria parte che significa anche rifiutare di svolgere un lavoro, una mansione se non ci si sente al sicuro, se non ci sente tutelati.
Molti lavoratori hanno paura di denunciare perché spesso dietro al mancato rifiuto ed alla mancata denuncia si nasconde il ricatto di perdere il lavoro. Ed è qui che devono intervenire le Istituzioni, è qui che dobbiamo far sentire che siamo dalla parte dei lavoratori.
Nessuno deve mettere a rischio la propria vita per il lavoro.
Oggi è un giorno di cordoglio ma da domani dovrà iniziare il tempo dell’impegno da parte di tutti: le istituzioni devono agire ora e subito per arginare questa piaga.