La candidatura alle Universiadi e Special Olympic 2025 è un’occasione di rilancio per il territorio. Ma il Maria Adelaide resti presidio sanitario
La candidatura di Torino e del Piemonte alle Universiadi e gli Special Olympics del 2025 rappresenta un’importante occasione di rilancio per il nostro territorio.
Oggi in commissione congiunta con Torino è stata anticipata la candidatura e si è fatto cenno ai piani di intervento infrastrutturali e di riqualificazione connessi all’evento. L’obiettivo è lasciare un’eredità utile al territorio – si è parlato di circa 2mila posti letto supplementari per gli studenti – ma permangono diversi dubbi sull’utilizzo di alcune strutture come l’Ospedale Maria Adelaide. Ci saranno altre commissioni e ci aspettiamo di entrare di più nel dettaglio e nel merito degli interventi.
Il complesso ha una destinazione urbanistica ad uso Sanitario pubblico e la sua destinazione ospedaliera, come ribadito in una delibera di Giunta dallo stesso Assessore alla Sanità nel febbraio del 2019, andrebbe a colmare una carenza di presidi sanitari di quartiere resi oggi ancor più necessari per fronteggiare la pandemia.
Le possibili alternative da destinare ad uso esclusivo degli atleti sono molte, fra le diverse citate anche la prestigiosa Certosa di Collegno. Chiediamo quindi ad Icardi di rendere note le intenzioni della giunta in merito al futuro del presidio ospedaliero torinese: la scelta di privare il territorio del Maria Adelaide potrebbe causare gravi ripercussioni negative.
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