Questa mattina abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione degli effetti positivi della legge regionale 9 del 2016 per il contrasto al gioco d’azzardo. La conferma arriva dalle relazioni presentate oggi in commissione congiunta Sanità, attività produttive e Legalità.
Dati, numeri e statistiche eloquenti a cui la Giunta Cirio ha preferito non prestare orecchio: tutti assenti per evitare il grave imbarazzo. Ci chiediamo quindi cosa serva ancora affinché la maggioranza di destra possa placare la propria furia distruttrice da mesi indirizzata verso lo smantellamento di una legge che funziona e che fa del Piemonte la regione più virtuosa d’Italia.
I numeri parlano chiaro: le restrizioni dovute all’applicazione della legge hanno ridotto le perdite al gioco del 19.2% rispetto al resto d’Italia. I volumi di gioco sono diminuiti del 15.2%. Tutti soldi risparmiati.
In un momento molto complicato per l’economia e in cui la tenuta sociale è a rischio ridurre le perdite al gioco d’azzardo (in Italia i soldi persi al gioco sono stati nel 2019 stati quasi 20 miliardi di euro) significa liberare risorse per l’economia reale.
Sfatato anche il mito caro alla destra secondo cui le restrizioni alle slot machine avrebbero incrementato il gioco online: falso, il Piemonte è perfettamente allineato con il resto d’Italia.
Non c’è poi alcun dato che dimostri come la limitazione al gioco legale abbia aperto le porte all’illegalità. E’ emerso invece che a solleticare gli appetiti della criminalità organizzata è in generale tutto il gioco d’azzardo: dove questo prolifera, prospera anche chi ne vuole trarre profitti illegalmente.
Lega e giunta Cirio agitano poi lo spauracchio del crollo del settore e dei posti di lavoro persi. Un’altra falsità: nel 2018, stando a quanto riferito, sono state emesse 69.000 domande di cassa in deroga di cui solo 290 riguardanti il settore del gioco. Per noi nessuno deve rimanere indietro ma non è tenendo in piedi un settore che crea voragini nell’economia e drammi sociali che si aiuta chi ha investito in slot e vlt. Si pensi piuttosto ad una forma di sostegno economico mirato a riconvertire le sale.
In definitiva la legge non va assolutamente depotenziata, semmai migliorata negli aspetti che riguardano la prevenzione e la tutela dei soggetti più a rischio.
La maggioranza di destra si liberi dal giogo della lobby dell’azzardo e pensi per una volta al bene e agli interessi di tutti i piemontesi.
Giorgio Bertola, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte