Al fianco delle associazioni e dei comitati territoriali per ribadire la nostra contrarietà ad ogni ipotesi di nuovi impianti di incenerimento in Piemonte
Siamo contrari ad ogni ipotesi di implementazione di nuovi impianti di incenerimento su tutto il territorio piemontese.
Lo abbiamo ribadito oggi in Commissione ambiente durante l’audizione delle associazioni ambientaliste che, insieme a comitati territoriali, hanno espresso tutte le loro perplessità su un modello superato ed insostenibile di gestione dei rifiuti e ribadito l’inutilità di nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti in Piemonte.
Siamo al loro fianco nel chiedere il raggiungimento degli obiettivi regionali nella gestione dei rifiuti ed il rispetto del vigente Piano Rifiuti, che non prevede la costruzione di nuovi impianti. Le ipotesi paventate dall’assessore Marnati ci spaventano: non vogliamo vedere bruciare rifiuti né a Novi Ligure, né a Cavaglià né altrove.
Il modello da seguire, lo riaffermiamo ancora una volta, è quello dell’economia circolare, che l’Unione Europea ha adottato nel 2021 e che impone di considerare virtuoso solo una gestione che contribuisce a ridurre i rifiuti al minimo, favorendo un modello di produzione e consumo che implica la condivisione, il riutilizzo, la riparazione, e il riciclo il più a lungo possibile estendendo il ciclo di vita dei prodotti.
Ricordiamo inoltre che ogni cittadino italiano produce in media 488 chilogrammi di rifiuti all’anno, un dato che è sostanzialmente lo stesso del 2013 e che la regione Piemonte è ferma al 64% di raccolta differenziata.
Giorgio Bertola, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte
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