È servita a poco l’estenuante maratona di tre giorni che ha coinvolto l’intera istituzione h24: il Consiglio regionale licenzia comunque un bilancio biennale scialbo e senza alcuna visione del futuro per la nostra regione.
La convocazione ad oltranza, emanata per far fronte a più di 1500 emendamenti, non ha portato altro che ad un inutile muro contro muro annichilito da una totale mancanza di dibattito.


Ci siamo trovati di fronte ad una maggioranza che, dopo mesi di inerzia, si è presentata in Commissione con l’ennesimo provvedimento da approvare in tempi brevi e senza spazi di discussione con le opposizioni. Salvo poi sbandierare alla stampa, per bocca dell’assessore Marrone, un emendamento presentato come sostegno alla maternità, ma nei fatti destinato alle associazioni pro vita: il casus belli che ha trascinato il Consiglio verso questa (inutile) maratona.
In questo momento storico drammatico dominato da una guerra alle porte dell’Europa, da una pandemia non ancora superata e che ha fatto emergere tutte le criticità del nostro sistema socio-economico e sanitario e con lo spettro dei cambiamenti climatici, ci saremmo aspettati un cambio di passo se non di direzione rispetto al passato. E invece si prosegue lungo la strada dei tagli: dagli assegni di cura, ai voucher scuola, ai trasporti.
Unico punto di accordo con la Giunta, lo stanziamento di 60mila euro per dotare le aule scolastiche di dispositivi di aerazione: una cifra assolutamente insufficiente ma che consente almeno di avviare una sperimentazione in alcune scuole, nella speranza che questa misura venga finanziata con risorse adeguate per rendere sicure e vivibili tutte le strutture scolastiche della Regione.
Il nostro voto, di fronte all’ennesima mancata occasione di progettare una crescita e un futuro sostenibile della nostra Regione, è stato convintamente contrario.

Bilancio regionale, poche risorse per le priorità mentre l’Italia si avvia ad aumentare i fondi per gli armamenti

Mentre nelle commissioni regionali si avvia la discussione di un bilancio previsionale caratterizzato da tagli di risorse e capitoli da “far quadrare”, il premier Draghi, oggi in visita a Torino, guida l’Italia verso la folle corsa al riarmo. Come se i fondi per la nuova militarizzazione non fossero necessariamente sottratti a voci di bilancio che incidono profondamente sulla vita dei cittadini: la sanità pubblica, l’istruzione, il lavoro, la tutela dell’ambiente.


La crisi pandemica ha messo in luce le falle di un sistema sanitario regionale che avrebbe bisogno di una corposa cura ricostituente, per rimettere al centro dell’interesse pubblico e delle istituzioni l’assistenza territoriale, la riduzione delle liste d’attesa, stabilizzazione del personale e nuove assunzioni.
Oggi invece, mentre si discute di nuove armi, vengono meno i servizi assistenziali. E fra conti della sanità in rosso e una linea politica che dopo due anni e mezzo di legislatura risulta ancora sbiadita, emergono nuove priorità sulle quali si dovrebbero indirizzare nuove e ingenti risorse. Fra le tante, emerge in tutta la sua gravità il disagio giovanile: una giovane generazione sta crescendo tra solitudine, incertezza e paura del futuro, a tal punto che numerosi studi hanno evidenziato l’incremento dei disturbi di ansia, irritabilità e stress, fino ad arrivare ai casi estremi in aumento di autolesionismo e tentato suicidio.


Una situazione già grave, cui si sommano gli ormai endemici problemi della precarietà e un orizzonte funesto in cui si stagliano guerra e crisi climatica.
Rivedere da zero le priorità: è ciò che abbiamo tentato di affermare oggi di fronte alla giunta Cirio ed è ciò che vorremmo sentir dire dalle forze politiche rappresentate in Parlamento, pronte a puntare il dito sui tagli a livello locale, ma mute ed allineate a livello nazionale di fronte alle scelte del premier Draghi e della sua maggioranza irresponsabile.

Francesca Frediani

Giorgio Bertola

“Ora ci pensa la Lega”.
Possiamo solo sperare che le sparate di alcuni esponenti del partito di Salvini non giungano alle orecchie dei lavoratori ex Embraco Whirpool scesi oggi nuovamente in piazza per chiedere l’attuazione del piano industriale e per evitare l’avvio della procedura che vedrà il licenziamento di tutti i 400 dipendenti dello stabilimento di Riva di Chieri e dei 350 della ACC di Mel.

Ci pensa la Lega ma intanto il Ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti, a due settimane dall’ultima manifestazione dei lavoratori sotto Piazza Castello e a sette mesi dalla presentazione del piano di rilancio Italcomp, non è ancora riuscito a convocare il tavolo ministeriale.
E allora possiamo ben comprendere come le promesse della politica di qualsiasi colore non possano più essere accettate come risposta credibile. Mancano solo diciotto giorni all’avvio della procedura di licenziamento, cosa deve succedere per evitare l’ennesima catastrofe occupazionale ed economica? Il piano c’è, ora occorre adottarlo e accedere ai finanziamenti per ottenere liquidità e permettere di pagare i fornitori, ottenendo così le materie prime utili per avviare la nuova produzione.

Le banche per ora hanno tentennato di fronte alle diverse ipotesi di finanziamento formulate dal Governo. Rifiuti motivati anche dall’incertezza sulla conferma del progetto Italcomp. Ma il tempo sta per scadere e senza l’intervento decisivo del governo più di 700 famiglie rischiano di finire sul lastrico.

Francesca Frediani

Bilancio di previsione 2021-23 del Piemonte: la montagna ha partorito un topolino. Il provvedimento messo a punto dalla Giunta Cirio è un atto ragionieristico che non contempla  alcuna visione a lungo raggio per la nostra regione.  Quello approvato dalla maggioranza di centrodestra rappresenta l’ennesima occasione mancata da parte della politica di lasciare un segno tangibile sul tessuto economico e sociale e sul territorio piemontese.

La mancanza di una strategia e di un disegno globale è tanto evidente da entrare in collisione con gli indirizzi politici stessi della destra che pur di difendere il proprio arrocco cassa tutti gli emendamenti delle opposizioni sulle richieste di detassazione da conferire alle imprese più colpite dalla pandemia. 

Quindi niente webtax, esenzioni fiscali, politiche contro le delocalizzazioni. Dalla discussione della legge sul bilancio emerge una classe politica che pare non in grado di fronteggiare le sfide imposte da questo complicato periodo storico. Anche il maxi-emendamento della maggioranza sposta poco o nulla: non toccherà i bilanci delle famiglie piemontesi, della sanità al collasso; non guarderà ai problemi del lavoro e a quelli ambientali che impatteranno sempre più profondamente sul tessuto economico piemontese ed italiano.

Bisogna cambiare passo e concentrarsi sui gravi e profondi disagi che l’emergenza sanitaria ha reso ancora più evidenti. Ci sono categorie lavorative dimenticate dalla politica che stanno scendendo in piazza, stremate dalle restrizioni e sull’orlo di una crisi di nervi. Ci sono gli anziani, l’anello debole di questa fase storica, che hanno subito le ripercussioni più  pesanti in termini di vita e socialità, lasciati in RSA il cui modello di gestione e finanziamento deve essere totalmente rivisto.

E poi ci sono i giovani, privati degli spazi della socialità, che in isolamento, stanno perdendo fiducia verso la comunità e verso il futuro.

Francesca Frediani, Consigliere Regionale M4O Piemonte

Giorgio Bertola, Consigliere Regionale M4O Piemonte

Novantamila euro per dare gambe alla legge sui metodi sostitutivi alla sperimentazione animale, 300 mila euro in tre anni per il fondo anti usura e l’aggiunta di 1 mln agli extra-lea. La Giunta regionale, durante la discussione sul bilancio di previsione della regione Piemonte, ha accolto alcune delle nostre proposte, figlie di battaglie che portiamo avanti da anni.
La pandemia ha inciso profondamente su questo bilancio di previsione, ma grazie ad un emendamento delle opposizioni a prima firma Bertola saranno investiti 400mila euro l’anno per combattere usura, estorsione e sovraindebitamento, fenomeni devastanti che oggi più che mai rappresentano una minaccia per il tessuto sociale e lavorativo piemontese.
Un ottimo risultato, anche se i fondi che la Giunta Cirio ha concesso a questo fondamentale capitolo sono ancora troppo pochi: torneremo alla carica nelle sedi opportune.
Grazie ad un nostro emendamento possiamo finalmente dare  gambe alla legge a prima firma Frediani per incentivare metodi sostitutivi alla sperimentazione animale approvata già nel 2018. Finalmente si potranno strutturare percorsi di studio sulle metodologie che escludono l’utilizzo di animali per gli studenti interessati, grazie ai fondi  stanziati per le borse di studio.
Infine, un milione di euro in più, per un totale di 50 milioni di euro l’anno per le fasce più vulnerabili della popolazione. Obiettivo raggiunto grazie al lavoro congiunto delle opposizioni.
Siamo orgogliosi di aver contribuito ad ottenere importanti risultati per il Piemonte e per i piemontesi. Il nostro impegno continuerà nelle discussioni in aula e nelle prossime occasioni di confronto con la maggioranza di centro-destra.
Francesca Frediani, Consigliere Regionale Movimento 4 OttobreGiorgio Bertola, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre

Più risorse per la tutela dell’ambiente, delle aree protette e degli animali, fondi destinati alle vittime dell’usura, al contrasto del gioco d’azzardo patologico e ai centri anti violenza, senza dimenticare le tante categorie del comparto della cultura e del commercio che hanno subito danni economici inquantificabili a causa della pandemia.

Queste in definitiva sono le richieste che porteremo all’attenzione del Consiglio Regionale durante la discussione del Bilancio di Previsione 2021-23.

Scandaloso, soprattutto durante una crisi economica e sanitaria senza precedenti, che il fondo destinato alle vittime di usura non abbia fondi sufficienti.

Chiediamo poi che vengano erogati finalmente gli appositi finanziamenti per foraggiare le borse di studio da destinare ai fautori di metodi alternativi alla sperimentazione animale come previsto dalla legge regionale a prima firma Frediani.

La maggioranza di destra colga quindi l’occasione di questo bilancio d’emergenza per ascoltare finalmente le richieste delle minoranze e per ridare ossigeno a tutti quei settori che oggi pretendono maggiori investimenti e particolari attenzioni per non venire spazzati via.

Giorgio Bertola, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte
Francesca Frediani, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte

L’emergenza sanitaria ha gravato profondamente sulle economie di giovani e famiglie. Per questa ragione la Giunta Cirio non può permettersi di depennare neanche un euro dal bilancio su scuola, sport e politiche giovanili. Se venisse confermato il taglio di 3 milioni di euro sui voucher, come emerso oggi in commissione regionale nel corso della discussione sul bilancio di previsione, sarebbe un disastro per migliaia di famiglie.

Oggi più che mai deve essere invece garantita la totale copertura dei voucher scuola per assicurare a tutti un’adeguata istruzione, per contrastare bullismo e cyberbullismo e per venire incontro alle tante famiglie che in questo periodo dovranno sostenere spese cospicue per usufruire della didattica a distanza.
Su questo fronte non accetteremo sconti.

Per quanto riguarda il mondo universitario abbiamo chiesto di monitorare attentamente l’andamento delle iscrizioni. Torino deve ambire a rimanere una città a vocazione universitaria e la Regione dovrà essere in grado di gestire il possibile aumento delle richieste investendo risorse per garantire borse di studio e residenze.

Fondamentale infine sostenere le famiglie che potrebbero trovarsi in difficoltà nel garantire l’attività fisica ai figli. Vengano dedicate le giuste risorse per sostenere le politiche giovanili e lo sport anche come strumento per contrastare il disagio psicologico che molti giovani stanno vivendo a causa della pandemia in corso.

Francesca Frediani