PROGRAMMA ORIZZONTE EUROPA – HORIZON EUROPE
Un approfondimento a Cura di Giorgio Magistrelli

Un aspetto per il quale dobbiamo riconoscere la fondamentale utilità dell’Europa è il costante supporto alle attività di Ricerca e Innovazione facenti capo a Università, Centri scientifici pubblico/privati, imprese, studiosi e associazioni di categoria. In questo ambito, si innesta il programma settennale Horizon Europe (Orizzonte Europa), che succede al precedente Horizon 2020.

Lo scontro nella maggioranza durante il Consiglio aperto su Embraco è stato talmente duro da risultare quasi imbarazzante per i presenti.
La spaccatura del centro destra rispetto all’operato del Governo e del Ministro Giorgetti è emersa in modo netto.
Sul caso Embraco la latitanza del super ministro leghista e l’imbarazzante intervento di Annibaletti, con la netta bocciatura del progetto Italcomp ha avuto l’effetto di versare il sale su ferite decisamente aperte.

Le voci furibonde in aula si sono levate quasi senza distinguo, da tutte le forze politiche, dai lavoratori e dai sindacati.

Embraco è stata lasciata morire, i lavoratori sono stati prima sedotti e poi illusi da un piano di rilancio che non è mai stato seriamente preso in considerazione dal Governo e Giorgetti non ha nemmeno avuto il coraggio di mettere la faccia davanti ai lavoratori.
Il 22 gennaio si avvicina: da quella data i lavoratori diventeranno ufficialmente disoccupati e non potranno neanche più godere degli ammortizzatori sociali.

Ma allora la politica a cosa serve?

Rotonde, qualche chilometro sparso di ciclabili, un cimitero e pure il ponte tibetano: il piano “Piemonte Next Generation” illustrato oggi dalla giunta Cirio è un’accozzaglia di progetti e di cantieri da aprire senza né capo né coda. Il lungo elenco contiene quasi tremila proposte (di cui solo una parte finanziabile) raccolte interpellando il territorio che il Piemonte presenterà al Governo appena saranno indicate le modalità di ingaggio, per un totale di 34 miliardi di euro di investimenti provenienti dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Quella della Giunta Cirio è un’occasione mancata a tutti gli effetti. I grandi investimenti promessi grazie al Recovery Plan rischiano di finire così dilapidati in una pioggia di piccoli interventi senza alcun coordinamento.

La partecipazione dei territori è sacrosanta ma a patto che non venga perduta la visione d’insieme, oggi del tutto assente insieme all’idea di Piemonte.
Quello presentato oggi è nel complesso un piano debole che non delinea neanche in modo vago il Piemonte del futuro la cui “Next Generation” è richiamata maldestramente solo nel titolo.

La mancanza di progetti strategici, come lo sviluppo dell’economia circolare o il potenziamento del sistema sanitario regionale, soprattutto quello territoriale è evidente. L’amministrazione Cirio ha scelto di non decidere: ancora una volta sono mancati competenza e coraggio e una preziosa occasione come questa andrà persa.

Francesca Frediani, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte

Giorgio Bertola, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte

Apprezziamo l’indirizzo del provvedimento discusso oggi in Consiglio Regionale per sostenere attraverso “ristori” l’economia montana, ma crediamo che si debba cogliere l’occasione della crisi in atto per ampliare lo sguardo su tutto quello che gravita intorno al “sistema neve”.
Auspichiamo pertanto un confronto in commissione, per poter realizzare un focus sulla condizione dei lavoratori stagionali e sulla situazione di precarietà che li contraddistingue, aggravata ulteriormente dalle restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria.

Sul merito dei criteri di assegnazione dei ristori chiediamo quindi un occhio di riguardo per tutte le categorie più fragili e per tutti coloro che intorno all’economia di montagna costruiscono la propria sussistenza e quella delle proprie famiglie.
La giunta Cirio si ricordi inoltre della montagna anche quando si prendono decisioni su sanità, scuola e trasporti, per evitare la marginalizzazione dei territori e la progressiva sottrazione di servizi essenziali. Riportare le famiglie a vivere stabilmente nelle aree di confine, distante dai grandi centri urbani, è il primo passo per promuovere stili di vita a misura d’uomo e compatibili con l’ambiente.

La montagna può essere il luogo in cui molti giovani costruiranno il loro futuro, ma perché questo si verifichi occorre renderla viva e vivibile tutto l’anno.

Francesca Frediani, Consigliere Regionale gruppo misto M4O Piemonte