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La Regione non userà test anticorpali per modificare la campagna. I risultati scientifici ne dimostrano l’utilità

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La Regione non userà test anticorpali per modificare la campagna

La Regione non userà i test anticorpali. La regione Piemonte non utilizzerà i test anticorpali per pianificare al meglio la campagna vaccinale. Lo hanno ribadito ieri gli assessori competenti interrogati in Consiglio Regionale. Le dichiarazioni della Giunta Cirio cozzano tuttavia con gli esiti di una importante ricerca condotta dall’Istituto Europeo di Oncologia (leo) di Milano che ha fatto emergere risultati del tutto opposti.

Test sierologici, un valido indicatore

La campagna di monitoraggio svolta durante i mesi di pandemia, pre e post vaccino, su un campione significativo della popolazione sanitaria, evidenzia come i livelli di anticorpi circolanti anti Sars-CoV2 rappresentino invece un indicatore attendibile del rischio di infezione e che, genericamente, i vaccinati contro il Covid19 siano più protetti rispetto ai guariti. Dunque, i test sierologici potrebbero essere molto utili nella programmazione delle campagne vaccinali.

La correlazione tra bassi livelli di anticorpi e aumentato rischio di infezione è stata quindi ottenuta nell’intera popolazione dei vaccinati e rappresenta un’ulteriore conferma della bontà del vaccino.

La nostra richiesta alla Giunta

A seguito di quanto emerso chiediamo quindi un ripensamento da parte della Giunta Cirio, che, pur avendo risposto in ottemperanza delle indicazioni ministeriali, si è dimostrata poco solerte a recepire una proposta costruttiva e in linea con le più recenti evoluzioni della ricerca scientifica.

Francesca Frediani, Consigliere Regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte