Le detenute del carcere Lorusso Cutugno di Torino si rivolgono ancora una volta alla politica nazionale, nella speranza che si approvino provvedimenti che portino alla soluzione del problema del sovraffollamento.

Sono stata recentemente in visita alla sezione femminile e ho avuto modo di toccare con mano il profondo disagio che vivono le persone recluse. Difficoltà che ricadono inevitabilmente anche sul personale che opera nella struttura.

Il sovraffollamento è il dato più evidente, unitamente alla presenza di casi psichiatrici, ed è anche quello che potrebbe trovare più rapida soluzione, se solo si scegliesse di ricorrere a strumenti come quello della liberazione anticipata. In quei corridoi, in quelle celle, sono rinchiuse persone che hanno bisogno di veder riconosciuta la loro dignità, elemento fondamentale nel percorso di reintroduzione nella società. 

E’ precisa responsabilità di ognuno di noi portare le loro voci al di fuori di quelle mura e farle sentire comunque parte di una comunità che ha come obiettivo il poterle riaccogliere ed integrare. Anche per questo motivo sosteniamo l’iniziativa di Nessuno tocchi Caino, realtà che abbiamo avuto modo di incontrare anche durante l’indagine del gruppo di lavoro appena concluso in Commissione Sanità.

Francesca Frediani, Consigliere regionale Unione Popolare Piemonte