EMERGENZA MIGRANTI: VOGLIAMO CHIAREZZA SU COSA SI STIA FACENDO LUNGO I CONFINI PIEMONTESI. NO A NUOVI CPR, LUOGHI DI DETENZIONE E TORTURA
Francesca Frediani

In un clima da campagna elettorale già avviata, il centrodestra si trova a fare i conti con l’emergenza migranti, tema che sta mettendo in difficoltà il Governo e la sua maggioranza e che investe pesantemente anche la nostra regione.
Lo dimostra anche l’inedita visita del Presidente Cirio, insieme ad alcuni esponenti della sua Giunta, in alta Val di Susa, per incontrare alcuni sindaci che da tempo ormai devono affrontare il problema delle persone migranti che tentano di superare la frontiera francese.
Una situazione che rischia di diventare, a breve, molto difficile. Sappiamo bene che con l’arrivo dell’autunno e con l’abbassarsi delle temperature la situazione peggiorerà sempre di più, i numeri delle vittime fra le nostre montagne è ogni anno in aumento e la situazione non migliorerà anche a causa delle nuove misure del Governo e della poca volontà di collaborare dimostrata dal Presidente Macron, che da tempo si preoccupa più di “proteggere i suoi confini” che di trovare soluzioni umanamente accettabili.
Al di là degli slogan, il Governo targato Meloni ha adottato una gestione pessima dei flussi migratori, con centri di accoglienza in condizioni terribili, insufficienti e al collasso, come il centro torinese di Via Traves, oramai in emergenza da giorni. Una situazione che non si può certo risolvere semplicemente pensando di convincere i disperati a non partire, magari con video come quello che abbiamo recentemente visto finanziare con fondi regionali per la cooperazione internazionale.
Il Presidente Cirio ha annunciato la disponibilità ad aprire un nuovo CPR sul territorio piemontese, dopo la chiusura del precedente a causa delle rivolte delle persone recluse al suo interno, senza però specificare dove e con quali modalità di gestione.
Ma proprio il Piemonte è stato esempio di cosa possono diventare i CPR: luoghi di detenzione e tortura, buchi neri dove dimenticarsi del problema. Da questa esperienza dovrebbe iniziare un’inversione di rotta per le politiche migratorie.
Vogliamo chiarezza su cosa si stia facendo lungo i confini e pretendiamo soluzioni per salvaguardare le persone che attraversano le frontiere in cerca di dignità, per questo motivo abbiamo richiesto un’informativa oggi in aula, senza però riuscire ad ottenerla.